PMITALIA PLAUDE ALLA RIFORMA MADIA

Il vice presidente di PMITALIA Roberto Biscotto ha partecipato lo scorso 1° marzo a Roma al convegno, organizzato da FEDERLAZIO (Associazione territoriale di PMITALIA), dal titolo Il nodo di Gordio – da una burocrazia “contro” a una burocrazia “per, durante il quale è stata presentata l’indagine (condotta dal Centro Studi Federlazio) sul peso della burocrazia nelle piccole e micro imprese. All’evento ha preso parte il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia a cui è intestata l’omonima riforma del Governo (legge 124/2015), in fase di attuazione, che mira a ridurre drasticamente le lungaggini burocratiche nella P.A.. 

Nel corso del suo intervento il ministro Madia ha affermato che “questa riforma ha l’obiettivo di semplificare il rapporto tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese; infatti è stata preceduta da 40 mila email di segnalazioni e suggerimenti prevenute da parte dei cittadini. La riforma non aggiunge altri istituti giuridici perché in Italia ci sono già tante regole diverse in ottomila comuni e l’obiettivo è quello di uniformare tutto. Per la prima volta – ha proseguito il ministro – abbiamo introdotto il silenzio assenso tra le pubbliche amministrazioni e con l’introduzione del rappresentante dello Stato nelle conferenze di servizi, questi organismi avranno massimo cinque mesi di tempo per completare l’iter di un progetto (le conferenze di servizi non avevano limiti temporali e in alcuni casi duravano anche dieci anni ndr)”.

La Riforma Madia rappresenta uno strumento concreto per lo snellimento della burocrazia, uno degli ostacoli più grandi allo sviluppo del Paese. C’è un progetto complessivo di cambiamento ed è chiaro che il buon esito dipenderà anche dalle altre riforme che il governo ha già messo e metterà in campo”: ha detto Roberto Biscotto che sull’argomento, nella stessa giornata, è stato ospite di UNOMATTINA (Raiuno).

Si tratta – prosegue Biscotto – di una delle riforme più incisive per rendere il Paese e la sua pubblica amministrazione più moderni e a nostro avviso diminuirà il divario tra i ricchi e i poveri cioè tra chi, forte del suo status sociale, riesce a superare più facilmente gli ostacoli e il semplice cittadino spesso vessato dalle prolissità istituzionali. Tra i punti di forza vi è sicuramente la SCIA, la segnalazione certificata di inizio attività che avrà una ricaduta positiva sulle piccole e medie imprese perché è stata estesa per la prima volta a tutti i settori produttivi. A regime avremo uno sportello unico a cui rivolgersi e un unico modulo per presentare le attività edilizie, produttive e commerciali al posto dei numerosi adempimenti fino ad oggi richiesti a cittadini e aziende. La Madia ha rassicurato che la legge 124/2015 troverà piena ed integrale attuazione entro pochi mesi. E questo – aggiunge Biscotto – per le PMI è importante perché la burocrazia incide tantissimo sulle imprese in termini di freno allo sviluppo: il 10% sul fatturato totale di un’azienda. Secondo Il Sole 24 ORE il peso della burocrazia in Italia costa ai cittadini 31 miliardi di euro e se si riducesse della metà si potrebbero creare 300 mila posti di lavoro. La banca mondiale colloca il nostro Paese al 25mo posto sui 28 paesi membri dell’Unione Europea per facilità di fare impresa. Tutto questo – conclude il vice presidente di PMITALIA – ci fa capire che ancora c’è tanto da fare”.



 

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