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PLAYBOY, LE CONIGLIETTE TORNANO IN MOSTRA DOPO AVER SCELTO PER UN ANNO DI COPRIRLE
15 Feb 2017 17:32
“Eliminare totalmente il nudo dalle nostre copertine è stato un errore “.
Questo è ciò che ha ammesso Cooper Hefner annunciando il ritorno della donna senza veli sulla copertina di Playboy.
Il giovane direttore creativo, figlio di Hugh Hefner storico fondatore della rivista americana torna sui suoi passi, ad appena un anno dalla decisione di rinunciare a ciò che ha reso celebre il magazine statunitense,affidando le sue motivazioni a Twitter:
“Oggi ci riappropriamo della nostra identità e reclamiamo chi siamo”.
Playboy tornerà in edicola nella sua storica versione con il numero di marzo-aprile, già in promozione con l’immagine della playmate del mese.
Sui social, il pubblico si divide tra chi è a favore del ritorno al vecchio stile e chi invece non crede alla favola dell’identità: “La decisione è stata presa perché il magazine non vendeva più così bene” afferma Hefner Jr.
Playboy fu fondato da Hugh Hefner nel 1953. Marilyn Monroe inaugurò la copertina del primo numero.
Lo scorso anno, la tiratura è stata di 700mila copie. Anche se negli anni Settanta la rivista arrivò a vendere fino a 5,6 milioni di copie.
A tenere in piedi l’azienda ci ha pensato soprattutto la forza del “coniglietto con il papillon”, uno dei loghi più riconoscibili al mondo, tanto è vero che gran parte dei guadagni sono arrivati dalla licenza del suo simbolo per la vendita di cosmetici, bibite e gioielli a livello mondiale.
In effetti, la grande sfida per Playboy consiste nel conquistare nuovi lettori tra le generazioni dell’era digitale.
La nudità, da sola, non può bastare, ma chi si occupa del magazine si è convinto che rinunciandovi diventa ancora più difficile portare i giovani ad acquistare la rivista ed i suoi inserti.
Come il saggio che apparirà sul prossimo numero, firmato dall’attrice britannica Scarlett Byrne, dedicato alla campagna “Free the Nipple”(“liberiamo i capezzoli”), movimento nato negli Stati Uniti a favore dell’allattamento in pubblico.
Giuseppe Raciti
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