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PIANO SPIAGGE. PUNTO NON PIÙ TRATTABILE
15 Dic 2015 09:51
Il piano spiagge, almeno quello sin qui discusso in sette adunanze del consiglio, non è più trattabile.
E’ stato preceduto e superato nei fatti da un voto su una pregiudiziale posta a carico degli assessori tecnici che hanno trattato sin qui la materia.
La maggioranza aveva chiesto una sospensione di un’ora per avere un parere legale. Il presidente Garaffa ha deciso,invece, di far votare la pregiudiziale e i gruppi di maggioranza hanno lasciato l’aula consentendo però alla minoranza, presente con dodici consiglieri, tanti quanti per mantenere la legalità della seduta, di votare il punto e svuotare così di contenuto il piano spiagge che torna alla casella iniziale.
Presenti ventiquattro consiglieri la seduta si apre con una dichiarazione del consigliere Massimo Puccia che comunica il deposito dell’autodichiarazione nella quale dichiara che per ragioni di opportunità e nell’esclusivo interesse dell’ente e della comunità di volersi astenere dal prendere parte alla discussione e alla votazione della proposta deliberativa avente ad oggetto Piano utilizzo del Demanio Marittimo.
Chiede che la dichiarazione venga allegata alla proposta di delibera e al verbale di seduta relativamente al punto posto all’ordine del giorno. Nella parte motiva della dichiarazione il consigliere Puccia fa riferimento all’azione posta dal proprio padre che ha presentato una richiesta di concessione demaniale marittima stagionale per l’occupazione di area demaniale per il posizionamento sdraio e ombrelloni; peraltro la richiesta non è inserita nel piano.
Il consigliere Puccia chiarisce poi che non è titolare di studio tecnico, né ha firmato progetti, né è proprietario di terreni o luoghi che sono inclusi nel piano.
Il segretario generale, sollecitato dal consigliere Carmelo Cerruto, ha informato che ci sono tutte le autocertificazioni richieste compresi assessori – consiglieri, assessori e tutti i consiglieri comunali.
Il consigliere Carmelo Cerruto informa che gli amministratori hanno fatto un’autodichiarazione facendo riferimento ad un comma, il comma 3 dell’art 78 del TUEL, diverso rispetto a quello per il quale l’hanno resa i consiglieri ovvero il comma 2.
Il segretario generale valuta che il comma 3 non c’entra niente con la resa dell’autodichiarazione.
A questo punto il consiglio comunale può deliberare in piena tranquillità.
Il consigliere Vito D’Antona valuta che quando si solleva una questione peraltro non sollevata dall’opposizione va valutata fino in fondo. Il consigliere Puccia deposita una dichiarazione, solo stasera, che non è quella classica: ritiene di essere compatibile ma visto che un parente ha posto un’istanza lui si astiene dal partecipare alla discussione. Questo è una posizione che va chiarita. Il consigliere Puccia poi fa riferimento al terzo comma in cui i tecnici che hanno studi nel territorio non possono, nella qualità consiglieri, partecipare alla discussione e invita il consiglio a riflettere su questo visto che sulla questione posta non c’è rispondenza.
Necessario un passaggio, vista la delicatezza del problema, ovvero quello di chiedere un parere legale ad un amministrativista alla luce delle dichiarazioni del consigliere Puccia per valutare la posizione dello stesso visto che ha partecipato alle precedenti riunioni del consiglio comunale compreso stasera e ancora non si è compreso se è incompatibile o meno. Valuta che il suo atteggiamento non è quello di arrivare ad un rinvio del punto; la questione posta dal consigliere Puccia è pregiudiziale ed è pesante.
Sulla richiesta del parere legale il consigliere Carmelo Cerruto si accoda alla richiesta del consigliere Vito D’Antona: si tratta di una questione formale importante e invita la maggioranza a prendere una posizione.
Secondo il segretario generale ritiene che non appena il consigliere Puccia ha compreso la situazione si è astenuto dal partecipare alla seduta.
Il consigliere Giorgio Falco propone che sulla dichiarazione di Puccia e sulle riflessioni del consigliere Vito D’Antona si faccia una sospensione di un’ora per chiedere un parere legale e andare avanti sul punto.
L’Assessore all’urbanistica Giorgio Belluardo dichiara che nessuno ha fretta di adottare il punto anche se valuta importante disciplinare la materia e il territorio con questo strumento di pianificazione.
Il consiglio però non si può occupare a trattare la questione dal punto di vista legale e invece entrare nel merito dell’argomento. Secondo D’Antona stima superficiale la questione visto che la maggioranza ha espresso una sua dichiarazione. Chiede all’assessore Belluardo se ha sospeso la sua attività visto che ha uno studio tecnico. Sulla scorta delle cose dette dal consigliere Puccia l’assessore è compatibile o meno?
Poi commenta che in un’ora non si può avere un parere. Valuta saggio che l’amministrazione ritiri il punto e si pongano le condizioni per poter procedere in serenità.
Il consigliere Piero Armenia rileva che nel momento in cui c’è qualcuno che ha dichiarato la sua incompatibilità e ha partecipato alle sedute precedenti si possono creare problemi; si associa alla posizione del consigliere D’Antona.
Il consigliere Tato Cavallino si associa a quanti sono per il ritiro del punto in quanto il consigliere Puccia ha partecipato alle commissioni. L’argomento si potrà riproporre tra dieci giorni.
Il consigliere Carmelo Cerruto ragiona sulla scorta dell’art 49 del regolamento ovvero sulla questione pregiudiziale che va risolta prima di ogni altra discussione. Il consigliere Andrea Caruso valuta che in un’ora non si può avere un parere legale. Ove l’amministrazione insistesse per votare l’atto, la questione pregiudiziale prevalga su ogni altra cosa e la seduta va sciolta.
Il consigliere Michele Polino ritiene che mancano due auto dichiarazioni di tecnici presenti un giunta: quella degli assessori Giorgio Belluardo e Giorgio Linguanti che sono tecnici con studi professionali.
L’assessore Giorgio Belluardo dichiara che si è astenuto dall’esercitare azioni professionali in un ambito in cui è interessato l’ente. Ribadisce che il punto riguarda solo la condivisione del piano spiagge che deve essere poi approvato dall’assessorato Territorio ed Ambiente.
La consigliera Carmela Minioto rispetto alla decisione del presidente Garaffa di mettere ai voti la questione pregiudiziale valuta che vada messa ai voti prima la richiesta di sospensione della seduta; il presidente Garaffa replica sostenendo che in un’ora di sospensione non è possibile avere un parere legale e comunque prevale la pregiudiziale emersa.
La maggioranza per bocca del consigliere Falco ripropone di votare prima sulla sospensione visto che precede la richiesta della pregiudiziale.
Il consigliere Piero Covato contesta il modo di gestire il civico consesso da parte del presidente e avverte sull’abbandono dell’aula da parte della maggioranza.
Il voto sulla questione pregiudiziale proposta dal Presidente Garaffa spinge la maggioranza e i componenti della giunta ad abbandonare l’aula; il voto relativo all’argomento pregiudiziale viene approvato con dodici voti e quindi passa all’unanimità trattandosi di seduta di seconda adunanza.
Il presidente Garaffa ricostruisce la validità del numero legale per la seduta che è di dodici consiglieri, atteso che nella seduta del 24 novembre al secondo appello è mancato il numero legale e la seduta fu rinviata di 24 ore quando il numero legale è di 12 consiglieri; il punto della pregiudiziale viene approvato all’unanimità e quindi l’argomento piano spiagge non può essere più trattato. La seduta viene sciolta.
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