PIANO PAESISTICO: “CON LOMBARDO SIAMO SERI E RESPONSABILI”

In relazione al dibattito che si è sviluppato in queste settimane sul piano paesistico l’on. Pippo Digiacomo interviene con la seguente dichiarazione:

“La prossima settimana ci sarà  l’incontro con Lombardo a proposito del piano paesistico. Proprio ieri l’abbiamo sollecitato e penso che dopo martedì c’incontreremo. In quest’occasione la classe dirigente della provincia di Ragusa dovrà dimostrare il suo spessore e articolare una serie di proposte che diano il senso e la misura di una cura speciale per un territorio che crede che nei propri beni paesaggistici sia riposta una parte cospicua del progetto di rilancio dell’ex isola felice. Perché se per un verso gridiamo ai quattro venti che il nostro futuro economico dipende dal lancio internazionale delle bellezze del nostro territorio, per l’altro non dobbiamo consentire che queste vengano devastate come, purtroppo, è avvenuto in passato attraverso un abusivismo selvaggio che non ha risparmiato nessuno dei dodici comuni, sia in zone di pregio che no.

Ora l’abusivismo nasce da due elementi ben precisi: l’assenza di regole urbanistiche o regole eccessivamente vincolanti che provocano l’esasperazione del cittadino (o impresa nel senso lato del termine). Se poi  vincoli o ragioni ostative si superano a suon di favori, voti di scambio o di mazzette (nei comuni o nelle soprintendenze o negli assessorati regionali), il gioco è fatto: quel paesaggio non ha più speranza giacché avremmo formato quel coacervo di politica e malaffare che è la madre di ogni abuso di territorio. Ecco la ragione per la quale è stato un errore la decretazione del piano con il soprintendente in uscita: non è stato dato il tempo dell’interlocuzione necessaria per snidare i veri amici e i veri nemici del nostro territorio. Un errore grave.

Del resto, gli imprenditori della provincia iblea non sono degli scellerati cementificatori, sanno benissimo che le loro fortune imprenditoriali sono legate per i prossimi decenni all’edilizia di qualità ed ecocompatibile. Almeno quelli più seri, i professionisti e sono la maggioranza. Lo hanno dimostrato nelle centinaia di recuperi effettuati nei bagli delle campagne iblee e negli interventi nei centri storici delle città della nostra provincia.

Così come se per produrre il caciocavallo ragusano ho la necessità di costruire un capannone, è bene che mi sia data la possibilità di farlo. Oppure, se su un terrenaccio senza alcun valore paesaggistico voglio mettere un impianto fotovoltaico e questa cosa mi viene negata io impazzisco e divento un alfiere dell’abusivismo.

Quello che non posso assolutamente più fare è tollerare città senza piani regolatori e mancanza di regole che trasformano in aree per case popolari interi pezzi del nostro territorio e delle nostre coste.

Se non mettiamo su un sistema di regole giuste ed eque, nel giro di qualche anno ci toglieranno l’immensa opportunità di essere provincia con siti patrimonio dell’UNESCO e avremo distrutto questa grande chance per noi e per i nostri figli. La gente si sposta per vedere cose belle nelle varie parti del mondo, né più né meno di quello che vogliamo  noi quando andiamo fuori: metti una bella pala eolica al posto del Faro di Puntasecca e vedi dall’indomani quanti turisti arriveranno; subordina un favore o una mazzetta al rilascio di un progetto e vedi come ti devasto il territorio; negami un diritto normale e divento il re degli abusivi. Toglimi  superficialmente il lavoro e divento pazzo”. 

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