PESACH (LA PASQUA EBRAICA)

Nel primo mese, il quattordici del mese, nel pomeriggio, si offrirà al Signore il sacrificio pasquale; ed il quindicesimo giorno di quel mese si celebrerà la festa delle azzime in onore del Signore, per sette giorni mangerete azzime. (Levitico, 5-6).

 

Questi due versetti del Levitico, il terzo di uno dei primi cinque libri della Bibbia chiamato anche  Pentateuco, parla di ciò che  il Signore comanda al popolo in preparazione all’Esodo. Ossia riferito alla liberazione dalla schiavitù d’Egitto a opera di Mosè.

Le festività di Pesach, (o Pasqua Ebraica) quest’anno, nel 2013  (che corrisponde al 5773 del calendario ebraico) va dal 26 marzo  al 2 aprile.

Come si calcola questa data? Il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, (che cade più o meno il 21 marzo), ed ecco perché ogni anno cade in date diverse. Questione di efemeridi.

Vari avvenimenti caratterizzarono la storia degli ebrei: l’Esodo del popolo ebreo alla guida di Mosè e il passaggio del mar Rosso, la consegna del Decalogo sul Monte Sinai, il peccato grave di idolatria per l’adorazione del vitello d’oro, i quant’anni  passati nel deserto, l’arrivo nella Terra Promessa. i grandi Re: Saul, Davide e Salomone. La costruzione del Tempio, la divisione del regno, le invasioni degli Assiri, la cattività babilonese per opera di Nabucodonosor.  Fu durante questo periodo che per non dimenticare la propria identità religiosa e nazionale si cominciò a commemorare. Si disse che se il Signore aveva liberato il suo popolo una volta, lo avrebbe fatto una seconda. Da allora Pesach ebbe un significato speciale di speranza:la speranza della liberazione!

Pesach è, (assieme a Shavuòth [Pentecoste]e Sukkot [festa delle Capanne])la prima delle feste chiamate shalosch regalìm  cioè dei “tre pellegrinaggi”, perché anticamente gli ebrei si recavano in pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme portando i prodotti dei loro campi. Chi non si ricorda l’episodio di Gesù al Tempio a 12 anni (Lc 2,41-50)?

Il giorno prima di Pesach  che c’è il digiuno dei primogeniti in ricordo della morte dei primogeniti, della decima piaga d’Egitto. Durante la settimana pasquale  gli ebrei devono astenersi dal mangiare cibo lievitato e consumare solo pane azzimo. Deve essere fatta pulizia approfondita della casa (le famose pulizie di primavera nascono da questa usanza) e per educare i bambini alle regole che sono scritte  dettagliatamente nell’Haggadah  e da cui durante le due prime sere si fa il Seder, durante il quale si legge sempre dallo stesso testo citato,  in cui si racconta  la liberazione dalla schiavitù d’Egitto e il Cantico dei Cantici  (poema che inneggia alla “primavera” del popolo  ebraico.

Non sto a descrivere tutte le cerimonie e Benedizioni.

Merita però una descrizione il Sèder (ordine), perché contiene tutto: cerimonia, canzoni, storia, momenti seri e momenti di allegria,  e momenti di lode  all’Altissimo.

Prima della cerimonia si prepara il piatto del Sedér.

Deve contenere tre matzòth (azzime) sovrapposte che ha  dei simboli cui uno è quello che indica l’unità del popolo d’Israele; una zampa d’agnello arrostita che ricorda il sacrificio pasquale; l’uovo sodo, simbolo dell’eternità della vita, per la sua  forma tondeggiante e di lutto per la distruzione del Tempio; erbe amare e lattuga e sedano intinto nell’aceto: per rammentare l’amarezza della schiavitù in Egitto;  Charòseth (un dolce particolare) che ricorda per il colore la malta con cui  gli schiavi ebrei preparavano i mattoni, sta a significare che dopo tante amarezze viene la dolcezza della gioia.

Dopo varie benedizioni e il bicchiere  per il profeta Elia, il più giovane dei commensali pone quattro domande  al più anziano.

Perché intingiamo la verdura due volte? Una in ricordo della tunica di Giuseppe venduto, intinta nel sangue  e portata a Giacobbe, mentre la seconda  in ricordo  di avere intinto nel sangue per segnare le porte delle case ebraiche. 

Perché questa sera si mangia solo  matzà? Perché sta scritto nella Torà (vedi versetti iniziali dell’articolo).

Perché mangiamo solo erba amara(maror)In ricordo delle sofferenze passate in schiavitù.

Perché mangiamo appoggiati al gomito? In segno della riacquistata libertà, dopo tanti anni di schiavitù.

E continua raccontando la storia del popolo d’Israele.

Piccola curiosità : Pesach deriva da verbo ebraico  Pasoah che  significa “passare oltre” e si riferisce all’episodio in cui l’angelo della morte, durante la notte della decima piaga, si fermò nelle case egizie colpendo tutti i primogeniti, ma  ‘pasach’ passò oltre  le case degli ebrei dove gli stipiti erano segnati dal sangue dell’agnello sacrificale. In aramaico Pesach è tradotto  con Pascha e da qui la parola Pasqua.

 

 

 

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