PERFORAZIONI LUNGO LE COSTE CIPRIOTE

Lo scorso 19 settembre l’Amministrazione greco-cipriota ha avviato delle attività di perforazione di idrocarburi. La questione cipriota, che viene seguita dalle Nazioni Unite, si trova oggi ad affrontare una fase di maggiore criticità, causata da queste attività di perforazione. In qualità di Paese Garante, lo Stato turco evidenzia l’esistenza di legittimi diritti, uguali ed intrinseci dei quali i turco-ciprioti, così come i greco-ciprioti, in quanto titolari sulla piattaforma continentale di tutta l’Isola.

Per risolvere questa crisi, la parte turco-cipriota ha presentato una proposta al Segretario generale delle Nazioni Unite il 24 settembre scorso. Tale proposta contempla la possibilità che la parte greco-cipriota non sia disposta ad accettare la sospensione di tutte le attività a largo delle coste dell’isola di Cipro. Innanzitutto, il Segretario Generale nominerà un mediatore, che presiederà una commissione tripartita ad hoc, nella quale ciascuno dei due leader nominerà un suo rappresentante. Questa commissione dovrà ottenere il consenso scritto delle due parti a proposito dei trattati internazionali conclusi e dovrà determinare le quote delle due parti relativa alle riserve di idrocarburi. Per quanto concerne il ricavato, dovrà essere depositato in un conto supervisionato direttamente dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. L’utilizzo potrà essere deciso dalle due parti in modo congiunto, ma viene escluso categoricamente l’utilizzo bellico.

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