È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PERCHÉ UNA DIETA DIMAGRANTE FALLISCE 2 VOLTE SU 3?
26 Giu 2014 07:17
Nell’articolo precedente si è provato a far luce su alcuni falsi miti in materia di dieta e alimentazione; di seguito, la verità su altre credenze e “bufale”.
“Non fare colazione fa bene, perché così si evitano un bel po’ di calorie”. Credere a tale assurdità danneggerà sempre qualsiasi tentativo di adottare una dieta sana. Purtroppo, per (apparente) mancanza sia di tempo sia di appetito, troppa gente non fa colazione al mattino. Molti studi scientifici hanno però dimostrato che saltare la colazione è un errore non da poco. Essa è, infatti, un pasto fondamentale, necessario per far ripartire l’organismo dopo 10-12 ore di digiuno, e in grado di influenzare anche l’appetito, l’andamento del metabolismo e la produzione di ormoni per tutto il resto della giornata. Se la mancanza di tempo è la scusa ideale per saltare la colazione, basta predisporre tutto la sera prima, o puntare la sveglia 10’ prima del solito. Se proprio non è possibile mangiare di prima mattina, si cerchi almeno di portare al lavoro un frutto e/o uno yogurt, o 2 gallette di farro con un tocco di formaggio o un uovo sodo, e consumarli entro un’ora dal risveglio.
C’è poi chi sostiene che “mangiare dopo le 19 faccia ingrassare”, famosa affermazione secondo la quale il cibo ingerito dopo le 19 si trasforma in grasso. Secondo quale criterio?? Il metabolismo non va certo in “standby selettivo” a una certa ora! Ciò che conta in una dieta è “cosa” e “in che quantità” si mangia nel corso della giornata. Sicuramente, mangiare con una certa regolarità aiuta, come anche evitare l’assunzione di cibi molto grassi e “pesanti” alla sera. La cena, infatti, dovrebbe essere il pasto più leggero e digeribile. Cenare almeno due ore prima di coricarsi è, inoltre, l’unico modo per andare a letto senza un peso sullo stomaco e, quindi, per dormire bene.
Anche l’idea che “mangiare molte volte al giorno faccia dimagrire” è molto, molto fuorviante. L’organismo ha bisogno di tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi), e micronutrienti (vitamine e minerali), pertanto è fondamentale rispettare i pasti completi, altrimenti si rischia di “pasticciare” in continuazione, assumendo molti più snack, biscotti, salatini etc, a discapito di cibi sani. Piuttosto, bisogna rispettare i tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e, se necessario, integrare con uno spuntino a metà mattina e uno a metà pomeriggio.
Bisogna poi fare attenzione a tutte le voci in circolazione su specifici cibi o classi di alimenti.
Per esempio, è verissimo che bisogna consumare la frutta quotidianamente, ma pensare che sia ammessa senza riserve è un errore! In realtà è bene mangiarne senza esagerazioni (da 300 a 450 g in base al fabbisogno energetico e glucidico), preferibilmente con la buccia – per garantire anche una % di fibra e ridurre la velocità di assorbimento degli zuccheri semplici contenuti nella polpa-, e alternando le varietà in base alla stagione e alla reperibilità. Due o tre pozioni al giorno, da consumare lontano o dopo i pasti in base alla tolleranza personale, sono più che sufficienti per garantire all’organismo un buon intake di vitamine, minerali e antiossidanti.
Ancora, lo zucchero bianco non è un “veleno”, però sarebbe davvero uno di quegli ingredienti da ridurre al minimo indispensabile. Se è necessario perdere peso, infatti, bisogna tenerne conto, e ridimensionare la quantità impiegata nel tè, nel caffè e nelle tisane. Inoltre, lo si può sostituire con zucchero integrale di canna o con dolcificanti naturali, sempre senza abusarne. È importante anche imparare a ridurre lo zucchero nella preparazione dei dolci o di una macedonia, e ricordare che in fondo la percezione del dolce è tutta una questione di “abitudine al gusto”.
Per quanto riguarda la famiglia dei grassi, non sono tutti da eliminare! In una dieta ipocalorica, così come in generale, è bene scegliere i migliori per la salute, provenienti dall’olio extravergine di oliva, dal pesce azzurro e da frutta secca e semi oleosi. I grassi devono essere presenti nella dieta, e ciò che più conta è la qualità, non la quantità.
Neanche i carboidrati sono da escludere, anzi. Essi devono rappresentare il 50-55% del fabbisogno energetico, anche in una dieta ipocalorica! Di questa %, è bene che gli zuccheri semplici non superino il 12%, valore che scende al 10% per chi è in forte sovrappeso e/o affetto da diabete di tipo II o sindrome metabolica.
Un’altra delle credenze tra le più “simpatiche” riguarda gli agrumi, e il magico effetto che essi avrebbero sul metabolismo. “Bere a digiuno una limonata fa perdere peso automaticamente”. Non proprio: il limone appena spremuto non ha alcun potere dimagrante, però ciò non toglie che sia benefico per il fegato e per contrastare l’acidità gastrica. Gli agrumi sono inoltre ricchi di vitamina C, quindi bere una limonata (senza zucchero aggiunto!), o mangiare kiwi e arance, sono tutti modi per assicurare un buon apporto di antiossidanti all’organismo.
Infine, meglio stare alla larga dalle innumerevoli diete “ultra rapide”, che promettono perdite di peso miracolose – e tutt’altro che durature – in un breve periodo di tempo. In generale, sono diete monotone e pericolose, poiché riducono drasticamente il numero di calorie quotidiane. Piuttosto che avere una profonda delusione con una dieta “lampo” – e danneggiare l’organismo a seguito dell’effetto yo-yo-, è molto più saggio modificare completamente la propria alimentazione.
Non è mai troppo tardi.
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