PERCHE’ NON FIRMARE ALLA PREFETTURA DI RAGUSA IL PROTOCOLLO PER IL CONTROLLO VOLI ?

Sembra che sia la volta buona per la firma della convenzione tra Ministero dell’economia ed infrastrutture (Enav), Regione Sicilia,  Comune di Comiso e Soaco. Il documento (riveduto e corretto nel senso che è stata cancellata la fidejussione ma non il carico finanziario di un paio di milioni e mezzo all’anno per pagare l’Ente per il controllo dei voli che entro sei mesi-dalla firma-, tranne accelerazione delle procedure, sarà operativo all’aeroporto degli iblei) è infatti all’esame del Ministero stesso, per il parere ed il visto dopo che a Roma era stata definito il nuovo testo, presente il Prefetto di Ragusa dott.ssa Cagliostro.

Ed allora , mentre oggi comincia un altro sciopero della fame (stavolta la grave e pericolosa iniziativa si ascrive a soggetti politici dell’ MPA) facciamo due proposte:

La prima, come peraltro sarebbe auspicabile (è d’accordo anche il presidente della Soaco Dibennardo), è che la convenzione venga firmata a Ragusa, in Prefettura anche per dare un giusto rilievo a quanti (Prefetto in testa) hanno fatto il possibile per addivenire a questo sudato e benedetto risultato (sempre che si consegua presto).

La seconda è che, infischiandocene del Governo nordista e leghista che ormai da anni “infesta” le stanze dei bottoni di Roma, con uno scatto di orgoglio il popolo siciliano (come peralto promesso e mantenuto per i primi due anni di gestione del controllo voli il Presidente Lombardo), attraverso i suoi parlamentari faccia in modo che con un provvedimento equilibrato, serio, duraturo, venga inserito nel bilancio della Regione l’onere della“Torre di controllo” che non riusciremo a capire perché a differenza di Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia di Frontiera, Guardia di Finanza di stanza all’aeroporto, lo dobbiamo pagare noi !!

Si, paghiamolo noi questo onere che ha fatto ritardare di anni l’avvio dell’attività aeroportuale a Comiso  mentre a Pantelleria, Lampedusa, Trapani (per non dire Catania e Palermo) lo paga lo Stato; paghiamolo noi questo onere perché lo sviluppo dell’area sud-orientale dell’Isola, altro che utilità comporterà in fatto di introiti della Regione per incremento di turismo, commercio, cultura etc etc etc.

Mandiamo i “Nemici di Ragusa” a quel paese e dimostriamo che lo Statuto Siciliano, l’Autonomia Siciliana non sono palliativi ma anche un modo per essere liberi, capaci di autogestire lo sviluppo del Sud sempre penalizzato dai Governi nazionali.

Vediamo chi renderà questa proposta fattibile e operativa!

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