PER NON DIMENTICARE

Puntualmente, da più di 60 anni, il 25 aprile, siamo soliti commemorare la fine dell’occupazione nazifascista, avvenuta, appunto, il 25 aprile del 1945, al termine della seconda guerra mondiale. Proprio quel giorno furono liberate le maggiori città italiane, mettendo fine al tragico periodo del ventennio nazifascista, periodo oscuro che disseminò lutti e rovine.

Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945) e, soprattutto dopo il 1943, l’Italia fu divisa in due: al nord Mussolini e i Fascisti hanno dato vita alla Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò, vicina ai tedeschi e al Nazismo di Hitler, mentre al sud si costituì in opposizione il governo Badoglio, che collaborava con gli Alleati americani e inglesi.  
Per combattere l’egemonia nazifascista si era organizzata la Resistenza, formata dai Partigiani. Questi erano uomini, donne, giovani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, differenti idee politiche e religiose,organizzati in bande clandestine, che avevano in comune il desiderio di lottare di persona, ciascuno con le proprie possibilità e i propri mezzi, per ottenere l’uguaglianza,la democrazia e il rispetto della libertà individuale. La Resistenza Partigiana dette un contributo essenziale per la liberazione dell’Italia e la sconfitta del fascismo e del nazismo e fu l’esperienza dalla quale nacque, finita la guerra, il nuovo Stato Italiano, democratico e repubblicano.

In tutta Italia diversi appuntamenti in agenda rinnoveranno, anche quest’anno, la memoria storica dei fatti che fecero uscire il nostro Paese dalla seconda guerra mondiale e da un regime di oppressione con concerti, fiaccolate e manifestazioni varie.  Anche a Ragusa il Comitato delle Celebrazioni del 25 aprile, presieduto e coordinato dalla Prefettura di Ragusa, ha reso noto il programma che si svolgerà in tale giornata. Alle 9,30 il corteo che si formerà in Piazza Gramsci deporrà delle corone d’alloro presso la Stele all’Unità d’Italia, la lapide dedicata al Tenente Lena, la lapide intitolata ai braccianti agricoli del 9 aprile 1921, al monumento ai Caduti in Guerra di Piazza San Giovanni.

In questo contesto e in questa occasione vanno ricordati, ma non soltanto oggi, tutti coloro che si sono sacrificati, a costo della propria vita, per la Patria e per la libertà.

“Credo che ogni persona debba sapere e non dimenticare” afferma uno dei sopravvissuti. Questa frase dia la speranza affinché, in nome dei valori che spronarono alla Resistenza e alla Lotta di Liberazione, la memoria storica di quel passato possa fare da freno, oggi, contro nuove e pericolosissime manifestazioni nazionalistiche, razziste, xenofobe e di pulizia etnica.

                                                             

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it