“PER LE IMPRESE UNA STORIA TORMENTATA”

Soppresso dalla manovra di Ferragosto, ripristinato da quella di settembre. Per il Sistri, che ora diventerà operativo il 9 febbraio del 2012, non c’è pace. O, meglio, non c’è pace per tutte le imprese interessate che non sanno più a che tipo di procedura attenersi. Per i produttori di rifiuti speciali pericolosi, invece, la data di avvio dell’operatività sarà fissata con apposito decreto e comunque non sarà antecedente al 1 giugno 2012. “E’ il nuovo capitolo della tormentata storia del sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti – commenta il segretario provinciale della Cna di Ragusa, Giovanni Brancati – che, entrato in vigore il 14 gennaio del 2010, avrebbe dovuto iniziare l’effettiva operatività il 13 luglio dello stesso anno, ma non è mai partito perché procedure farraginose e costose, gravi lacune tecniche e ritardi nel rilascio dei dispositivi Usb alle imprese e nell’installazione delle black box sui veicoli hanno reso necessarie diverse proroghe”. Proprio Brancati, ad agosto, nel commentare l’abrogazione del nuovo sistema, quindi la cancellazione dell’obbligo dell’applicazione, dall’1 settembre, per gli autotrasportatori e per le imprese produttrici di rifiuti con più di cinquecento dipendenti, aveva aggiunto che non potevano essere escluse ulteriori clamorose modiche. “Infatti, pochi giorni fa, in sede di conversione del decreto legge ferragostano – prosegue il segretario provinciale – il Sistri è stato riesumato, sebbene avessimo sollecitato il Governo, assieme alle altre associazioni imprenditoriali, a un serio confronto per mettere finalmente a punto un sistema di tracciabilità sostenibile delle imprese”. Nel testo della manovra è previsto per il Sistri un periodo di prova (da chiudere entro il 15 dicembre 2011) che servirà per valutare, in collaborazione con le principali associazioni di categoria, le componenti hardware e software del sistema informatico, allo scopo di introdurre semplificazioni. Il ministero dell’Ambiente dovrà altresì definire la pericolosità di specifiche tipologie di rifiuti. “Ciò non toglie che, dopo aver verificato la praticabilità di un’azione legale – continua Brancati – possa essere avviata la richiesta della documentazione necessaria alle imprese per attivare la causa collettiva finalizzata al recupero dei contributi fin qui pagati per il Sistri. Vogliamo far valere i diritti lesi dei nostri associati, salvo che il Governo rimborsi il maltolto eventualmente anche attraverso il credito d’imposta o decida per una giusta esclusione di chi ha pagato in relazione al versamento del contributo dell’anno in corso e di quello del 2012”.

 

 

 

 

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