PER LA PRIMA VOLTA UNA BANDA MUSICALE IN CARCERE

Il corpo bandistico di Chiaramonte “Vito Cutello” diretto dal M° Paolo Scollo si è esibito nel carcere di Ragusa, alle presenza di un buon numero di detenuti. È stata la prima volta che una banda musicale ha varcato la soglia del carcere, un’idea nata  in linea con la mission dell’associazione musicale tesa ad un costante impegno nella promozione e diffusione della cultura musicale, che trova approdo nella solidarietà e nell’impegno sociale. Il corpo bandistico ha eseguito dei brani originali per banda, passando da pezzi di disco music e colonne sonore cinematografiche, riadattati per l’orchestra di fiati come: El Bimbo, Mission for Morricone, il medley della colonna sonora di Piovani per La Vita è Bella. Quest’ultima ha regalato attimi di trasporto emotivo a tutti i presenti. Il successo dell’esibizione da parte della banda hanno portato i presenti alla richiesta dei bis come “Tanta voglia di lei”, cantato a fior di labbra da qualcuno dei ragazzi tra il pubblico. “Sono attimi di luce, che arrivano in un posto dove si può anche pensare che possa giungerne poca. – dice il vescovo mons. Paolo Urso – Oggi il corpo Bandistico Vito Cutello di Chiaramonte ci ha ricordato che la vita è bella e che non si può non avere tanta voglia di lei”. Ricordiamo che il concerto è stato voluto dal direttore spirituale della casa circondariale, padre Carmelo Mollica, ed organizzato dalla Dottoressa Noto, educatrice dell’istituto di pena ed era presente pure il parroco di Chiaramonte Don Giovanni Nobile, guida spirituale del corpo bandistico.  “Abbiamo voluto portare la solidarietà a gente che ha sbagliato e sta pagando giustamente la propria colpa. Abbiamo però tutti sentito che le condizioni dei detenuti nelle carceri italiane spesso sono peggiori di quello che si possano  immaginare, anche se Ragusa non rientra in questa casistica. – dice il maestro  Paolo Scollo – Con questo gesto, io e i miei ragazzi, abbiamo voluto portare un sorriso, un momento diverso, per alleviare la condizione d’animo di queste persone, molte delle quali sono ancora ragazzi. Ci chiediamo adesso se questo possa rappresentare un punto di partenza per un impegno ancora più marcato nel campo sociale, che si sposa benissimo con la diffusione della cultura musicale, attraverso quello che ci piace fare”. Infine, il direttore del carcere ha ricordato che in futuro ci saranno altri eventi del genere.

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