PER IL FUTURO SI PUNTA SU GRAFENE E CERVELLO ARTIFICIALE

La scommessa della UE sul futuro si basa sul grafene e sulla realizzazione di un “cervello artificiale”.

Un mix di azzardo e lungimiranza, poichè attualmente il grafene è prodotto in laboratorio in piccolissime quantità e a costi esorbitanti, ma sulle cui peculiarità Bruxelles crede fermamente rientrando in quei “progetti ambiziosi e rischiosi che promettono grandi ritorni nel lungo periodo”.

Il grafene, noto anche come “materiale dei miracoli”, è formato da un unico strato bidimensionale di atomi di carbonio dello spessore di soli 0,35 nm; possiede caratteristiche e proprietà straordinarie che permetteranno di rivoluzionare la tecnologia dei prossimi anni. Oltre ad essere un buon conduttore termico, lo strato compatto di atomi di carbonio permette di trasportare elettroni a notevole velocità, risultando essere un ottimo materiale per dispositivi elettronici. È sottilissimo ma nonostante ciò, circa cento volte più resistente dell’acciaio.

Nel 2010, per la scoperta di questo materiale, i ricercatori Geim e Novoselov hanno ricevuto il premio Nobel per la Fisica. Col grafene si pensa sarà possibile costruire tablet, cellulari, computer sottilissimi e flessibili; si potranno realizzare linee internet superveloci, aerei e mezzi di trasporto resistenti e superleggeri. Renderà anche più efficiente e meno dispendioso la desalinizzazione dell’acqua di mare, un processo vitale per molti Paesi del mondo.

Il centro di coordinamento per gli studi sul grafene sarà l’Università di Goteborg; con essa, in stretta collabolazione, parteciperà anche l’Italia con il CNR. Vincenzo Palermo, dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Consiglio Nazionale delle Ricerche, spiega: “La sua forma, resistenza e stabilità possono essere utilizzate per creare materiali mai visti prima. Il grafene porterà una rivoluzione simile a quella della plastica nel secolo scorso”.

Vittorio Pellegrini, direttore dell’Istituto di Nanoscienze del CNR : “Batterie al grafene potrebbero durare più a lungo, avere tempi di carica più veloci ed essere usate per le auto elettriche del futuro”.

La seconda iniziativa dell’UE è quella di riuscire a ricreare tutte le caratteristiche del cervello umano all’interno di un computer. Lo Human Brain Project  sarà condotto dal Politecnico di Losanna e dal Politecnico di Torino con la collaborazione delle Università italiane di Pavia e Firenze.

Il progetto è ambiziosissimo: con l’ausilio di supercomputer, ricostruire la struttura  del cervello umano simulando il funzionamento della miriade di interconnessioni neurali ricreando le connessioni fra trilioni di cellule nervose che “danno vita” all’intelligenza e al pensiero, cioè in una parola alla mente.

Inoltre il progetto permetterà di eseguire studi, direttamente sul cervello artificiale, di patologie ancora oggi incurabili quali Depressione, Parkinson e Alzheimer.

 

Il vicepresidente della Commissione Neelie Kroes ha così commentato: “La posizione dell’Europa come superpotenza della conoscenza dipende dal saper concepire l’inconcepibile”, con  l’Italia che  giocherà un ruolo di primo piano nella realizzazione di questi progetti dimostrando ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, delle grandi potenzialità del nostro Paese.

                                                                                 

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