Per il ciclo Teatri di Pietra, a Modica lo spettacolo “Mi chiamo Maris e vengo dal Mare”

Andrà in scena sabato 18 luglioalle 21.15presso la Chiesa e il Chiostro di Santa Maria di Gesu–Modica promosso da Teatri di Pietra, la rete culturale per la valorizzazione dei teatri antichi e del patrimonio monumentale attraverso lo spettacolo dal vivoe con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, della Regione Siciliana e dell’assessorato ai beni culturali e identità siciliana.

Prima data post lockdownn per la storia veradi Marische ha debuttato nel 2019 nell’ambito di Teatri di Pietra, ha aperto l’XI edizione diAtto Unico Teatro Festivala Noto e che a gennaio del 2020 è stata ospite della Rassegna Binari Paralleli del Teatro “Lo scatolino” di Torino. Venduta, costretta a prostituirsi rimane incinta, viene poi messa su un barcone e spedita in Italia, dove -grazie al sistema di accoglienza -si salva definitivamente dallo sfruttamento.In Sicilia scopre e matura il sentimento di una maternità conflittuale, fatta di slanci di amore viscerale ma anche di profondo dissidio interiore.

Dal nucleo potente della vera storia della protagonista, parte la drammaturgia diuna storia “simbolo” che ha in sé molti elementi archetipici: la guerra, la migrazione, il rapporto con il genos, la famiglia di origine e poi la figlia. Fiorito dichiara: “raccontare la storia di Maris che viene dal mare, (il nome è di pura fantasia per motivi di sicurezza, ma è il giusto nome per la sua protagonista) è un grido rivoluzionario e controcorrente. Non interpreto un personaggio ma narro una vicenda vissuta, quel racconto diventa parte di me come narratrice, come interprete e come donna; non ci si nasconde dietro al personaggio nei racconti, la narratrice fa rivivere pagine di storie e questa è quella di Maris.

È come un libro che apro al momento e lo racconto invertendo le pagine, soprapponendo i capitoli, disegnando tratti, gesti, parole intrappolate in una rete da pesca che diventa pagine da sfogliare, l’ultima delle quali è l’inizio di una nuova storia.La rete da pesca domina la scena e i movimenti, è il simbolo dei legami del passato e del presente, dei nodi difficili da sciogliere e dai quali Maris tenta di staccarsi.Inoltre, è anche un elemento forte della rappresentazione: non è mai due volte uguale durante la messa in scena; un altro elemento scenico da cui sono partita è una “pignata”, un pentola antica, ancestrale, nel quale avviene –simbolicamente -il viaggio e il rito “iniziatico”, una danza tribale da cui ha origine tutto”.

Lo spettacolo vuole fare domande scomode e invita lo spettatore a mettersi nei panni dell’altro, l’immigrato, lo straniero, invitandolo a sospendere il proprio punto di vista, per incontrare Maris. Semplicemente. Alla fine della storia la catarsi è nella rinascita della figlia, ed è anche l’occasione perlanciare l’ultima provocazione al pubblico:“dai tu un nome a questa pagina di Maris”. Ormai la sua storia è di tutti quelli che l’hanno ascoltata. Teatri di Pietra Sicilia 2020| 18 luglio 2020ore 21.15Chiesa e il Chiostro di Santa Maria di Gesu–Modica (RG) .info&prenotazioni:whatsapp -351 907 2781https://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=287868&

“Mi chiamo Maris e vengo dal Mare” è un progetto drammaturgico di Melania Manzoni, adattamento, regia e interpretazione di Chiaraluce Fiorito.

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