PER I LAVORATORI PRECARI DI COMISO SCELTE RISIBILI

Non riusciamo ancora a comprendere quali siano gli errori, attribuitici dal Sindaco Alfano, che avremmo commesso sulla problematica delle co.co.co, ma riusciamo di certo a capire che il primo cittadino sta giocando  ad invertire i ruoli, come se il mondo all’improvviso andasse diversamente da come va. Da tempo aspettiamo che il primo cittadino indichi dove risiederebbe la errata conduzione della problematica portata avanti da questo sindacato. Risiederebbe forse nel fatto che i lavoratori abbiano deciso autonomamente di fare ricorso avanti al Giudice del Lavoro perché l’appendice contrattuale, che avrebbe trasformato a tempo indeterminato il contratto a termine, era gravata da due clausole ritenute illegittime? Non sarebbe più obiettivo asserire che l’errore è invece di chi ha predisposto quella specifica procedura di stabilizzazione, completata con la sottoscrizione di quella anomala appendice contrattuale? Sarebbe questo il nostro errore o non è al contrario attribuibile al primo cittadino che ha avallato politicamente scelte amministrative risibili? Se errore abbiamo commesso, l’unico che ci possiamo attribuire è quello che, pur avendo perentoriamente sollecitato l’Amministrazione affinché mettesse la Commissione ministeriale nelle condizioni di approvare la nuova dotazione organica entro la metà dello  scorso mese di dicembre, per consentire all’ente-comune di poter beneficiare, previa autorizzazione della citata commissione, delle possibilità previste dalla legge di stabilità in ordine alla proroga dei contratti al 31 luglio 2013, non siamo riusciti nel nostro intendimento proprio per la lentezza amministrativa della Giunta Municipale. E’ questa la caratura della nostra colpa, caro Sindaco? Nella nostra disposizione di aver un approccio serio e trasparente rispetto ai fatti? Nella disposizione a voler negoziare fino in fondo e testardamente per salvaguardare tanti padri di famiglia? E ancora, è nostra la responsabilità anche del dissesto, fortemente voluto dal Sindaco, che ha complicato la possibilità di portare a positiva conclusione la sorte lavorativa di questo personale? E’ nostra la responsabilità di quella scelta perniciosa per tutta la città?  E della quale se ne vedono lampantemente gli effetti ad ogni canto? E’ della cgil la responsabilità pur avendo all’epoca manifestato la propria assoluta contrarietà al dissesto?

Se queste sono solo le responsabilità attribuibili ad atti amministrativi non prodotti dalla Cgil, ce ne assumiamo pienamente il carico, ma non ci sembra  che le cose stiano così.

La città di Comiso è più intelligente di quanto non creda  lo stesso primo cittadino e pensiamo abbia capito da che parte stiano le responsabilità.

La verità è che in ciò che il sindaco scrive su questa particolare problematica emerge inequivocabilmente la sindrome, tutta politica, della traslazione delle responsabilità. E’ evidente che il freudiano meccanismo di difesa, quello della proiezione, aiuta il Sindaco a dirottare sugli altri responsabilità che sono Sue.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           

 

 

 

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