“PER EVITARE LE MORTI BIANCHE OCCORRE FARE ANCORA DI PIU’”

Per non dimenticare. E per sensibilizzare. Perché per prevenire gli incidenti sul lavoro non si fa mai abbastanza. E’ questo il messaggio lanciato ieri a Ragusa dal presidente regionale dell’Anmil, l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati ed invalidi del lavoro, in occasione della celebrazione della 64esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Nino Capozzo ha puntato l’attenzione proprio sulla necessità di curare con la massima attenzione gli aspetti, normativi e tecnici, destinati ad invogliare le aziende, pubbliche e private, ad adottare rigidi protocolli di salvaguardia dell’incolumità del proprio personale. “Purtroppo – ha detto Capozzo – ancora oggi gli incidenti sul lavoro accadono, con una frequenza maggiore di quella che si potrebbe immaginare, in tutta la Sicilia. Molto è stato fatto, ma altri passi in avanti sono da compiere. Immagino un giorno in cui, finalmente, non ci si dovrà preoccupare di questi aspetti e allora l’Anmil si occuperà soltanto di commemorare le vittime di morti bianche e di continuare a tutelare chi è rimasto invalido a causa del lavoro”. E’ stata il presidente della sezione territoriale dell’Anmil di Ragusa, Maria Agnello, a fare gli onori di casa nei confronti dei vari rappresentanti istituzionali che hanno preso parte alla giornata di ieri: il prefetto di Ragusa Annunziato Vardè, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Sigismondo Fragassi, i sindaci di Ragusa e Modica, rispettivamente Federico Piccitto e Ignazio Abbate, il presidente del Consiglio comunale di Ragusa, Giovanni Iacono, il direttore dei Servizi del Centro per l’impiego dell’area iblea, Gianni Vindigni, il già presidente della Provincia regionale di Ragusa, on. Franco Antoci. C’era anche il maestro Franco Cilia che ha realizzato il monumento in memoria dei caduti, in viale del Fante, presso cui si è tenuta la cerimonia celebrativa. Dopo il raduno di piazza Libertà, i partecipanti, compresi i rappresentanti istituzionali, in corteo si sono spostati sino al monumento, dove è stata deposta una corona d’alloro. Qui, il sacerdote Salvatore Converso, parroco della chiesa di San Francesco d’Assisi a Ragusa, ha celebrato la santa messa, evidenziano, nell’omelia, quanto sia importante “che per onorare i caduti e per non dimenticare chi è rimasto vittima di una mutilazione o di una invalidità permanente a causa del lavoro, è necessario ricordare il loro sacrificio e invitare le istituzioni ad adoperarsi il più possibile per evitare che episodi del genere tornino a ripetersi”. Il presidente dell’Anmil Ragusa Maria Agnello ha voluto precisare come “le nostre donne e i nostri uomini, seppur colpiti in maniera dura, hanno sempre la forza di rialzarsi. E la nostra associazione continuerà a stare vicina a ciascuno di loro e a fornire il massimo sostegno”.

 

 

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