Peppe Lucifora potrebbe essere morto per asfissia. La sua morte ancora non rubricata come omicidio.

Dopo il rinvenimento del cadavere di Peppe Lucifora nella sua abitazione al quartiere Dente a Modica, l’attenzione degli inquirenti è adesso concentrata sulla individuazione delle cause che hanno condotto alla morte dello chef. Con il passare delle ore si fa sempre più strada l’ipotesi che non si si sia trattata di una morte per cause naturali. Intanto il Pm ha posto sotto sequestro l’abitazione. Pare infatti che le cause del decesso, non ancora del tutto confermate, siano per asfissia ma non aiuta il fatto che non sia stato ritrovato nella stanza  nessun sacchetto o oggetto che si possa immaginare come la causa di tale morte. Bisognerà in ogni caso attendere l’esito dell’autopsia che è certa, per capire cosa sia realmente accaduto nella sua stanza la scorsa notte. Nel non escludere alcuna pista, gli inquirenti  stanno cercando di capire anche chi può aver frequentato a ridosso delle ore della sua morte, la sua casa. Peppe era una persona molto affabile e conosciuta, non soltanto in città ma anche nel quartiere dove abitava e l’ausilio di qualche testimone potrebbe aiutare a capire chi potrebbe essere stata l’ultima persona che  sia entrata nell’appartamento di Peppe e se questa stessa può  avere  a che fare in qualche modo con la sua morte. Le prossime ore serviranno ad avere certamente un quadro più chiaro e soprattutto a stringere il cerchio attorno ad una morte che seppure ancora non catalogata come omicidio, al momento pare possederne tutte le caratteristiche.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it