È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PATTO DI STABILITÀ DEI “NUMERI” E DI INSTABILITÀ DEI SERVIZI ALLE CATEGORIE PIÙ DEBOLI
13 Gen 2013 21:18
Siamo costretti a constatare che nella nostra città l’applicazione del patto di stabilità, che impone il contenimento dei “numeri” , sta portando al taglio dei servizi alle categorie meno fortunate, ossia disabili e anziani.
Questa è la scelta del Comune di Ragusa e del suo Commissario, che priva i cittadini dei servizi essenziali, che vengono erogati per il tramite delle cooperative e, grazie a qualche contributo, sono assicurati dalle associazione di volontariato.
L’effetto è doppio: il primo è la riduzione del 25% del monte orario per l’assistenza ad anziani e disabili e, di riflesso, la riduzione di altrettanto 25% del monte orario di lavoro degli operatori delle cooperative addetti al servizio di assistenza.
Le cooperative sociali non ricevono dal Comune le spettanze dei servizi già erogati da 6 mesi, ciò li costringe ad una importante esposizione finanziaria con le banche.
Il lavoratore, quando non può ricevere la dovuta retribuzione mensile, o quando vede ridotto il proprio monte ore lavorativo, viene umiliato nella sua dignità.
Nonostante ciò gli operatori dei servizi sociali continuano a svolgere la loro attività con responsabilità e sacrifici, nella consapevolezza che i disabili e gli anziani non possono essere lasciati soli con le loro difficoltà .
Privare gli anziani e i disabili di un tempo congruo per la necessaria assistenza, motivandola con esigenze di risparmio sul bilancio comunale, è una scelta sbagliata che non tiene conto delle priorità sociali, dell’attenzione agli ultimi e ai più deboli e soprattutto del Bene Comune.
La scelta, da parte dell’Ente locale, di non aver comunicato direttamente agli utenti la riduzione delle ore di assistenza, demandando agli operatori delle cooperative tale comunicazione, la dice lunga circa la manifesta lontananza tra istituzione e cittadino.
Pertanto chiediamo che:
− venga assicurato il precedente monte orario di assistenza alle persone disabili e anziane;
− venga sanato il debito pregresso affinché si possa assicurare la continuità del servizio;
− le organizzazioni e le cooperative no profit siano remunerate dal loro servizio entro tempi ragionevoli, ossia entro 60 giorni, al fine di tutelare gli utenti ed assicurare il lavoro agli operatori;
− gli enti no profit e le organizzazioni di volontariato siano coinvolti attivamente nel dialogo e nella ricerca di scelte e soluzioni condivise, nonché dei criteri uniformi di sostegno alle stesse.
© Riproduzione riservata