…PAROLA DI MARCHIONNE!

Nella nostra bella lingua siciliana c’è un’espressione (si ni pigghiau ‘ra parti) che tradotto in italiano (si è immedesimato nel ruolo) non rende giustizia del di più di “sacro ardore” che muove il soggetto cui di volta in volta viene riferita la frase idiomatica …

Nel caso specifico è sorprendente registrare come ogni intervento di Sergio Marchionne riesca ad essere argomento di una polemica, a mio avviso grossolana, priva di una prospettiva di grande respiro, direi quasi rozza che l’A.D. di FIAT si è caparbiamente intestata e che non fa bene alla FIAT, non fa bene all’Italia, insomma, non fa bene a nessuno!

Da due anni assistiamo alle continue forzature da parte della FIAT che da quando è gestita da questo manager ha:

– prima “preteso” (facile agitando lo spettro della chiusura) che gli operai dessero “liberamente” con un referendum avallo alla contrattazione in deroga ai Contratti di Categoria anche a costo di uscire da Confindustria;

– detto che Pomigliano sarebbe stata un’eccezione (salvo poi estendere il modello ad altri stabilimenti),

– promesso miliardi e miliardi di investimento che non sono mai arrivati,

– preteso di “selezionarsi” gli interlocutori escludendo la CGIL dai tavoli di contrattazione,

-preteso di licenziare 3 quadri dirigenti della CGIL dello stabilimento di Melfi,

-poi, condannata a reintegrarli ha preteso di pagargli lo stipendio non reinserendoli a lavorare: ebbene una recente sentenza della Cassazione (9965 del 11/4/2012) ha affermato per un caso analogo che questo atteggiamento non è corretto dando ragione all’INPS che ha multato quell’azienda che si era comportata come la FIAT …

E se qualcuno si fosse illuso che tutto questo bastasse ecco che a Pomigliano la FIAT procede, dopo aver cambiato società, e anche contratto, alla riassunzione di 2.093 dipendenti, tra cui casualmente NESSUNO dei 382 che erano iscritti alla FIOM/CGIL … Un professore di Bormingham ha statisticamente simulato che la probabilità che ciò accadesse casualmente è inferiore a 1 su 10/milioni! Che sfigati! Anche perché questa casualità è costata alla FIAT l’ennesima condanna stavolta a riassumere 145 lavoratori iscritti alla CGIL di quelli che ancora sono in cassa integrazione …

Qual è la difesa di Marchionne?

  1. (irriverente sufficienza) La sentenza è frutto di leggi folkloristiche, solo in Italia succedono queste cose (forse in altri paesi, sindacati più seri e compatti non avrebbero permesso che si potesse verificare tutto questo prestando il fianco a una palese discriminazione!);

  2. (impudente spavalderia) “Non è vero che discriminiamo, ne abbiamo assunto 20” (da quello che dice la stampa pare che siano stati assunti dopo aver restituito la tessera – praticamente confermando l’atteggiamento discriminatorio);

  3. (minaccia) L’assunzione di 145 nuovi operai in base a quella sentenza comporterà l’uscita dal circuito produttivo di altrettante unità.

Adesso l’ultima chicca è relativa al calo di vendite sul mercato italiano (dove ovviamente la FIAT contrariamente per esempio alle case tedesche non sta procedendo a nessuna innovazione di rilievo), dove se non si riuscirà ad incrementare le esportazioni uno degli stabilimenti “è di troppo” (soprattutto se intanto si aprono nuovi stabilimenti all’estero e se i modelli “rinnovati coma la 500L si vanno a produrre in Serbia)!

Per “pura coincidenza” poi Marchionne ha pronunciato la battuta sul folklore delle leggi italiane mentre presentava il nuovo stabilimento FIAT in Cina facendo notare che il salario di quei lavoratori è circa un quinto di quelli Italiani …. Ma che bravo matematico! Che originale osservazione!

Ma perché Marchionne non fa la prova ad andare a vivere in Cina visto che apprezza tanto quel modello produttivo e poi non prova a irridere le leggi di quel Paese dicendo che sono un fenomeno di folklore o a non attenersi pedissequamente a una sentenza di quei giudici come ha fatto a Melfi?

Ci provi e ci faccia sapere come va a finire!

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