Parchi eolici, si apre il dibattito: c’è chi vuole l’installazione a 20 km dalla costa

I tre vantaggi dell’eolico off-shore. Produzione di energia senza emissione di CO2 cioè di anidride carbonica, facilità nello smontaggio a fine vita dell’impianto e ripopolamento naturale per flora e fauna marina. Fin qui cosa ne verrebbe di buono dalla installazione di parchi eolici in mare aperto. Voltiamo pagina: gli svantaggi? C’è chi parla di impatto ambientale che, nel caso dell’off-shore, cambierebbe orizzonti e comprometterebbe la visione limpida e pulita di ampi tratti di mare.

Per chi ama le “marine guccioniane” (parliamo delle opere di Piero Guccione, uno dei maggiori pittori del Novecento italiano) che accompagnano poeticamente l’occhio ed il pensiero oltre l’orizzonte, ogni torre eolica, ogni pala sarebbe un colpo al cuore. E c’è di più. C’è chi parla di utili a più zeri per chi installa e governa gli impianti e di territori con benefici zero. Nel Ragusano alta è l’attenzione sui tre progetti che prevedono l’installazione di altrettanti parchi off-shore in mare aperto da Marina di Ragusa a Pozzallo passando per le coste sciclitane e modicane. Le assicurazioni sono che le pale all’orizzonte sarebbero solo dei puntini ad impatto bassissimo.

“I comuni di Scicli, Ragusa, Modica e Pozzallo dovrebbero chiedere che l’installazione avvenga 20 chilometri più indietro da dove sono previste e che in futuro non ci si avvicini oltre quel confine. Dovrebbero chiedere anche un ristoro annuo, le famose royalties, di almeno 10 milioni per ciascun comune – reclama Bartolo Mililli da cittadino comune e comunque da esperto di economia per essere il presidente di Confeserfidi e della Fondazione omonima – ogni pala eolica porterà, nelle casse delle società private che faranno l’installazione, all’incirca un milione di utili l’anno. Nel giro di uno o due anni, se si concederanno le autorizzazioni, cambierà completamente per almeno 40 anni l’orizzonte del nostro mare, quello del commissario Montalbano.

PARCHI EOLICI, IL DIBATTITO E’ APERTO

Un disastro per il turismo. Occorre una mobilitazione immediata delle nostre amministrazioni territoriali, sindaci e consigli comunali in testa, i quali devono porre limiti invalicabili alla distruzione dell’ambiente disciplinando l’uso dei nostri territori migliori”. Tesi che si scontra con le idee di ambientalisti di lungo corso. Legambiente ed altri partners hanno “confezionato” una brochure che spiega la forza dell’eolico destinato ad essere il protagonista della decarbonizzazione, dell’indipendenza energetica con l’ottenimento di 5,5 GW di nuova potenza al 2030 (secondo le stime dell’Anev).

E nel caso dell’eolico off-shore perdipiù il fautore della biodiversità. Una curiosità: sulle fondamenta di una singola pala eolica, installata in mare, può crescere anche fino ad una tonnellata di cozze, lo stesso vale per le ostriche senza parlare di merluzzi ed altri cetacei. Da giorni, nel Ragusano, il dibattito è aperto sull’eolico in mare (off-shore) un po’ meno su quello a terra (on-shore) e quello vicino alla costa (near-shore).

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it