È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PAPA’ LUCIANO DI NATALE: SE SARA AVESSE LASCIATO UN TESTAMENTO BIOLOGICO LO AVREI FATTO RISPETTARE
16 Apr 2016 14:21
Un post sulla sua pagina facebook, un appello che riportiamo integralmente perchè, anche in questo momento di enorme dolore, Luciano Di Natale (papà di Sara morta dopo dieci anni vissuti in stato vegetativo per aver mangiato una polpetta piena zeppa di solfiti) lancia un messaggio molto forte. La manifestazione di affetto e di stima che io e la mia famiglia abbiamo ricevuto da tutti gli amici e conoscenti lenisce il nostro dolore per la morte dell’amata Sara. In questi lunghi 10 anni ho cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni temi della nostra società connessi strettamente con la vicenda di mia figlia: 1 – le problematiche riguardanti le persone più deboli: quelle in stato vegetativo o di minima coscienza e quelle gravissime (affette da Sla , sclerosi multipla…); 2 – le sofisticazioni alimentari e la mancata punizione per chi commette reati contro la salute pubblica; 3- le problematiche, delicatissime, che riguardano il fine vita. Oggi voglio fare delle riflessioni su questo ultimo punto. Come prevenire gli stati vegetativi La vita artificiale è molto peggio della morte. La medicina ha inventato, anzi “creato” una nuova vita, chiamata “stato vegetativo”. Quando si pratica un foro nella gola per respirare e si introduce un tubo nello stomaco per la nutrizione e l’idratazione forzata, la vita artificiale è servita..!. Oggi invece la volontà del malato può essere rispettata grazie alla sentenza Englaro. Scrivere le proprie disposizioni di fine vita è dunque importantissimo; chi non lo fa fa una scelta a suo rischio e pericolo. Io e mia moglie abbiamo scritto le disposizioni di fine vita e le abbiamo depositate all’ufficio anagrafe di Ragusa dopo avere preso un appuntamento all’ufficio anagrafe (tel.0932676201– cell-3475953789). L’istituzione di un Registro comunale dei Testamenti biologici è al momento l’unico strumento a disposizione dei cittadini per testimoniare una scelta della persona e per tutelare il diritto all’autodeterminazione in materia sanitaria, sancito in primo luogo dalla nostra Carta costituzionale. L’istituzione dei registri e il testamento biologico sono strumenti che tendono a prevenire gli stati vegetativi. Scrivere le direttive anticipate di trattamento di fine vita è come stipulare una specie di Assicurazione contro il rischio di restare senza coscienza inchiodato in un letto in un ergastolo orrendo. Se non si scrivono, siccome nessuno può decidere al posto nostro, si firma la propria condanna a vivere la vita vegetativa (nel caso sventurato che i medici di un reparto di rianimazione riescano a strapparci alla morte e ad introdurci un sondino per l’alimentazione e l’idratazione artificiale). Nella tessera sanitaria le autorità sanitarie dovrebbero riportare anche la presenza di un testamento di fine vita. Immagine tratta da Le Monde |
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