Pantani Cuba e Longarini: l’oasi siciliana dove il Fraticello torna a nidificare

Si allontana sempre più il rischio di estinzione per questa specie di uccello raro e vivace. Il progetto, nel quale la Fondazione tedesca ha creduto, oggi dà i suoi risultati in un’area sulla costa del sud-est siciliano spalmata fra Ispica, Noto e Pachino. Il Fraticello (Sternula albifrons), grazie agli interventi volti a creare ambienti forieri di riproduzione, ha iniziato a nidificare regolarmente nella Riserva naturale privata dei pantani Cuba e Longarini. Il progetto, per la tutela e la riproduzione di questa specie di uccello, è iniziato nel 2014: dapprima – spiegano i volontari – la sua presenza era molto rara e sporadica nei Pantani, nel 2021 il Fraticello ha iniziato a nidificare con almeno 20 coppie e quest’anno osserviamo non meno di 51 coppie nidificanti sui nostri isolotti realizzati per loro al centro del Pantano Longarini. Queste isole sono ambienti importanti per la riproduzione e la sosta di tantissime altre specie. Il Fraticello è una specie elencata in Lista Rossa in Italia, e la nostra riserva rappresenta un luogo sicuro ed importante per la conservazione e la protezione di questa specie a livello nazionale”.

Un primo risultato, importante e degno di nota e di apprezzamento.

A chi si deve tutto ciò? Alla Fondazione tedesca onlus Stiftung Pro Artenvielfalt © – Fondazione Pro Biodiversità che dal 2008 si occupa  di conservazione della natura e della biodiversità, con particolare occhio di riguardo alla salvaguardia delle specie minacciate e degli habitat naturali e promuovendo attività legate a contrastare i fenomeni di bracconaggio e uccellagione. “Il progetto di conservazione dei Pantani Cuba e Longarini nasce nel 2013 con lo scopo di mettere finalmente fine al bracconaggio e alle altre molteplici attività illecite in una delle aree umide più importanti del sud Europa e del Mediterraneo centrale, luogo di sosta e nidificazione per migliaia di uccelli migratori ogni anno, appartenenti a quasi 250 specie diverse, molte delle quali seriamente minacciate – viene spiegato nel sito della Fondazione – ad oggi, sono stati acquistati quasi 500 ettari di area umida e di terreni limitrofi ricadenti nei territori di Ispica, Noto e Pachino, con l’unico obiettivo di preservarne la biodiversità fino ad oggi così minacciata e di ripristinare gli ambienti naturali grazie a un team di esperti in conservazione della natura. Il nostro ringraziamento più grande va a tutti i nostri donatori che hanno permesso di realizzare questo importante progetto di valenza internazionale e di salvare migliaia di uccelli ed altri animali selvatici dallo sterminio e dal degrado dei loro habitat naturali”.

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