È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ORLANDO: “AUSPICHIAMO CHE COMUNITÀ INTERNAZIONALE E UNIONE EUROPEA ASCOLTINO L’APPELLO DEL CAPO DELLO STATO”
29 Lug 2015 16:55
“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorevolmente ricordato che è dovere morale della Comunità internazionale salvare i migranti che cercano di approdare sulle nostre coste. Rispetto a tale dovere, ognuno deve fare la propria parte e per prima l’Unione europea, che non deve rimanere chiusa nel suo egoismo, deve agire coerentemente alle sue stesse ragioni fondative, nel rispetto cioè della persona, di tutte le persone e dei diritti umani”.
È quanto afferma il sindaco di Palermo e presidente ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, commentando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla conferenza degli ambasciatori alla Farnesina.
“L’Italia non può essere lasciata sola, così come i Comuni siciliani non possono essere lasciati soli ad affrontare il loro meritorio, costante e sempre più difficile lavoro di prima accoglienza – ha aggiunto Orlando -. L’Europa tutta non può correre il rischio di apparire e diventare complice del genocidio in corso nel Mediterraneo ed è per questo motivo che abbiamo approvato la Carta di Palermo, in cui chiediamo l’abolizione del permesso di soggiorno, diventato ormai un vero e proprio strumento di tortura e di arricchimento di persone senza scrupoli, una sorta di schiavitù e pena di morte del terzo millennio”.
“Auspichiamo che la Comunità internazionale e, soprattutto, l’Unione europea – ha concluso il primo cittadino del capoluogo siciliano – ascoltino l’accorato appello del Capo dello Stato e ci auguriamo, quindi che, invece di alzare muri, si edifichino ponti interculturali e si adottino norme più umane”.
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