ORDINANZE APERTURA NEGOZI IN SICILIA:TROPPA FRETTA DEI SINDACI

Oltre 20 anni fa dirigevo una grande troupe televisiva che nel periodo natalizio stava dando esecuzione ad un progetto denominato “Il Natale degli Emigrati” nell’area del Baden-Wuttemberg dove l’emigrazione siciliana era fortissima. Si pensi che otre 4 mila lavoratori di un paesino del nisseno che contava poco più di sette mila abitanti erano emigrati e oltre duemila nella zona di Stoccarda. Delle aziende di trasporto istituirono allora delle corse di autobs da Mirabella Imbaccari a Sindelfingen dove c’è la Mercedes per far viaggiare i parenti degli emigranti, per lo più bambini che venivano affidati dai nonni agli autisti dei pulmann che li portavano ai genitori emigrati.

Noi prendemmo uno di quei pulmann che a Milano imbarcò anche una troupe televisiva giapponese che fece con noi il viaggio fino a Stoccarda ed i servizi televisi con noi. Fu una esperienza strordinaria piena di emozioni tanto che delle interviste televisive nessuna venne conclusa perchè a metà strada (con nostra giovanile e forse infantile emotività) ci mettevamo a piangere con quelle straordinarie storie di dura emigrazione. Ad un certo momento chiesi ed ottenni una intervista al Console generale d’Italia a Stoccarda e le emozioni non finirono perchè la sera, poco dopo dell’invito a cena dal nostro diplomatico, avevo scoperto che era un mio compagno d’Università !!! Poco prima di iniziare l’intervista un faretto per illuminare la scena dell’ufficio consolare andò letteralmente in fumo con mia grande desolazione. La nostra guida italiana (un giovane di Mirabella Imbaccari) senza scomodarsi disse: Niente paura a due passi dal Consolato c’è un ipermercato che come tutti i negozi in Germania è aperto 24 ore su 24″. Restammo sbalorditi  e quasi quasi non ci credevamo ma dopo 12 minuiti il ragazzo ed il cameraman tornarono in consolato con il faretto sistemato a dovere.

Perchè questo ricordo così indelebile che ho riportato dopo almeno quattro lustri? Un pò per pavoneggiarmi ma un pò per dire che l’Italia dopo tantissimi anni rispetto a quasi tutti i Paesi europei arriva alla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali. Ma in Sicilia si fa un errore di fondo. Molti sindaci nella fregola di innovare hanno commesso un errore e cioè hanno firmato delle ordinanze che potevano essere licenziate solo dopo che la Regione avesse recepito la legge nazionale perchè in fatto di commercio la Regione ha la competenza assoluta e riservata ed essendo lo Statuto siciliano di dignità costituzionale i sindaci dovevano attendere il recepimento. Non è grave ma è illegittimo.

Nella sostanza, al di la della forma, abbiamo voluto sentire il direttore del Centro Commerciale Le Masserie di Ragusa  dott. Vincenzo Trischitta cui dobbiamo dare atto di una lunga battaglia a livello locale e non solo perchè si arrivasse ad un provvedimento di tal genere “E’ assurdo-dice Trischitta- che si fosse giunti al punto che ognuno decidesse per suo conto e che quindi a pochi chilometri di distanza a seconda degli umori delle amministrazioni locali, ci fossero tutti chiusi ovvero tutti aperti gli esecizi commerciali con la clientela totalmente sbandata. D’altra parte-conclude il direttore Trischitta- poter aprire i negozi con la liberazione degli orari e dei giorni festivi, non costituisce un obbligo, Ognuno si regola come crede, ma specie in momenti di crisi come questo non possiamo mandare la gente ragusana a Catania, a Siracusa o altrove perchè dobbiamo tenere chiusi gli esercizi con grave danno anche economico della nostra area”

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