ORARIO RIDOTTO ALL’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE

In occasione dell’ultimo Consiglio Comunale che si è svolto a Chiaramonte Gulfi il consigliere d’opposizione il dott. Vito Sanzone ha fatto una interrogazione orale al Sindaco sugli orari di apertura dell’Ufficio tecnico che riduce l’apertura solo due ore al giorno dalle ore 12 alle ore 14, il quale il primo cittadino gli ha risposto che l’orario di apertura al pubblico dell’Ufficio Tecnico si potrebbe prolungare di 30 minuti. Si è sottolineato come una volta con gli stessi impiegati e lo stesso ingegnere capo si lavorava a tempo pieno e le pratiche, in numero superiore alle attuali, venivano espletate in breve tempo. Il commissario di AN- Pdl dott. Gaetano Iacono dice: “Abbiamo avuto la segnalazione, di taluni cittadini esasperati, che per avere espletate, nell’arco di pochi giorni, le pratiche di competenza dell’Ufficio Tecnico, si sono dovuti avvalere di un escamotage, ovvero si sono rivolti a qualche componente “politico” della maggioranza di governo. In un periodo di crisi economica come quello odierno l’Amministrazione dovrebbe, invece, far lavorare a pieno ritmo l’Ufficio Tecnico affinché si attivino politiche riguardanti la pianificazione territoriale, ecc…-. Continua il Commissario An- Pdl di Chiaramonte- l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) della Sicilia, difatti, ha suggerito che la riqualificazione urbana e la rigenerazione dei territori devono essere la risposta anche strategica contro la recessione in modo da trasformare i ritardi del sistema-città in vere e proprie opportunità di rinnovamento e rilancio nell’ottica non solo di efficienza, ma anche di coesione sociale. Per questo motivo, AN-PdL, indignata, denuncia e protesta contro i sopra menzionati fatti e contro il mal costume che sta allignando al Municipio di Chiaramonte, e chiede a gran voce l’intervento del Prefetto di Ragusa affinché l’Amministrazione organizzi un Ufficio Tecnico efficiente, che riceva il pubblico durante tutte le ore di apertura, e che sia sempre a servizio di tutti i cittadini”.  (Raffaele Ragusa)

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