Operazione Exit Poll, udienza di appello per l’ex sindaco di Vittoria Giovanni Moscato

Era il 28 ottobre del 2019 quando l’ex sindaco di Vittoria, Giovanni Moscato venne condannato dal Gup di Catania a un anno e 4 mesi per corruzione elettorale, nell’ambito del processo scaturito dalla operazione Exit Poll – una delle cause che portarono il Comune di Vittoria allo scioglimento per mafia – coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania. In quel frangente venne assolto invece Francesco Cannizzo consigliere comunale ed ex assessore della giunta precedente a quella di Moscato che pure aveva chiesto di essere giudicato con un rito alternativo.

 La sentenza di primo grado venne pronunciata con rito abbreviato mentre tutti gli altri indagati hanno scelto di affrontare il processo ordinario e sono stati assolti a giugno di quest’anno . A distanza di quasi 4 anni dalla condanna di Moscato, ieri si è tenuta la prima udienza dell’appello che l’ex primo cittadino ha presentato contro la sentenza. Una udienza rinviata perché non risultava alla Corte d’Appello un’altra sentenza, quella che i difensori di Giovanni Moscato, gli avvocati Carlo Pietrarossi e Enrico Trantino avevano depositato a novembre unitamente ad altri motivi aggiuntivi di appello. Perché è così importante? Perché si tratta di quella sentenza di assoluzione divenuta irrevocabile a novembre (perché non appellata) con cui il Tribunale collegiale di Ragusa ha assolto con la formula de ‘il fatto non sussiste” tutti gli altri imputati del processo Exit poll che ipotizzava connivenze tra mafia e politica a Vittoria nell’ambito delle elezioni Amministrative del 2016.

A giugno del 2023 sono stati assolti definitivamente l’altro ex sindaco, Giuseppe Nicosia, Raffaele Di Pietro, Nadia Fiorellini, Vincenzo Gallo, Raffaele Giunta, Venerando Lauretta, Fabio Nicosia, e Giombattista Puccio. Per il Tribunale collegiale di Ragusa, non solo non ci fu voto di scambio politico mafioso ma non sussisterebbe nemmeno l’ipotesi di corruzione elettorale ‘semplice’. Ecco perché ai fini del giudizio della Corte d’Appello, la sentenza e le motivazioni che hanno portato il collegio del Tribunale di Ragusa alla decisione, potrebbe risultare importante: Moscato è l’unico condannato – seppur coimputato nelle stesse ipotesi di reato. Aveva scelto il rito abbreviato per rimettersi subito a servizio della città, ritenendo di potere dimostrare subito la sua estraneità alle contestazioni, invece venne condannato. Stesso procedimento, ma assoluzione definitiva per tutti le altre persone travolte dall’inchiesta. La Corte verificato il deposito della cosiddetta “sentenza Nicosia” ha fissato la prossima udienza al 8 febbraio del 2024. 

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