OPERATORI AMIU: “QUALE SARÀ IL NOSTRO DESTINO?”

Fermento fra i dipendenti dell’azienda municipalizzata che, da ieri si sono piazzati davanti ai cancelli per protestare su un eventuale accorpamento della loro posizione presso un’azienda privata. Triste collocazione per chi è stato assunto a tempo indeterminato e proprio per questo motivo non hanno alcuna intenzione di perdere lo status di assunzione pubblica.

In attesa della convocazione del consiglio comunale di stasera decisivo per sancire la liquidazione definitiva dell’azienda rimangono lì a rivendicare i propri diritti di lavoratori. Chiedono che venga istituita una società al 60% pubblica e con la collaborazione di un privato.

Solidarietà da parte di tutto il mondo politico.

Il coordinamento del movimento territoriale di azione democratica, ad esempio esprime solidarietà a tutti gli operai dell’AMIU gli assunti a tempo indeterminato che determinato che protestano per la mancata corresponsione delle retribuzioni da parte dell’azienda.

“Questa situazione protratta da mesi e che aggrava ancor di più il problema della gestione dei rifiuti nella nostra città è da considerare il frutto di una gestione dissennata clientelare ed elettoralistica dell’Amiu che continua a perpetuarsi ancora oggi tant’è che nonostante le evidenti difficoltà si continua ad assumere in modo indiscriminato e finalizzato personale a tempo determinato.”

Continua la nota del coordinamento: “Si pone in liquidazione non l’AMIU ma un’amministrazione comunale assolutamente incapace di guardare ai bisogni più elementari della città e dei suoi cittadini e che continua in modo disinvolto a dissipare risorse pubbliche per fini meramente elettoralistici. Ma il giocattolo si è rotto! Il voto non si acquista, si conquista!”

 

Intanto la situazione degenera e i lavoratori reclamano una presa di posizione da parte dell’amministrazione come dice il sindacalista dell’Ugl Salvatore Papa: “E’ necessario che l’amministrazione agisca e al più presto possibile per risolvere questo increscioso problema. C’è in gioco il destino di molte famiglie vittoriesi”.

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