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Ondeggia e balla sotto la presa di possenti braccia. E’ “l’Uomo Vivo” di Scicli
07 Apr 2023 09:53
Sono tutti giovani i protagonisti dell’insolita processione del Cristo Risorto nel giorno della Pasqua a Scicli. Certamente insolita non lo è per gli sciclitani. Religione, folklore o che? C’è tutto questo alla base di una festa che richiama migliaia di persone. Persone che dimenticano anche la ritualità del pranzo festivo per assistere alle giravolte cui il simulacro, in segno di gioia, è sottoposto al suon della marcetta del maestro Federico Borrometi nel giorno di Pasqua, a mezzogiorno ed a sera.
La statua di Gesù Cristo risorto, conservata nella Chiesa di Santa Maria la Nova, risale alla seconda metà del XIX° secolo, è in legno policromo ed attribuita a Benedetto Civiletti.
E’ bella, preziosa ed è trascinante nel suo fascino. Prima di essere portata fuori dalla chiesa per la le vie del paese, l’appuntamento è con la processione del Venerabile o del Santissimo Sacramento aperta con quella dello “stunnardu”, un grande vessillo azzurro ricamato in oro. Poco dopo le 11.00 un corteo accompagna l’ostensorio portato dal sacerdote sotto il baldacchino processionale. Una processione che tocca, nel suo percorso, la chiesa di San Bartolomeo dove la sosta si consuma al suo interno con la preghiera di ringraziamento.
Nel frattempo i giovani all’interno della chiesa di Santa Maria La Nova piroettano con la statua di Gesù Risorto.
Nella grande navata centrale esultano fra inni di gioia. Alle 12.00, rientrata la processione del Venerabile, l’Uomo Vivo viene portato davanti alla grande porta della chiesa. Esultano i fedeli, esultano i portatori che alzano al cielo la pesante vara dove è posta la statua. La processione, per accompagnare il simulacro nella chiesa della Madonna del Carmine, dura più di tre ore fra ali di folla che arrivano fino a piazza Italia e via Francesco Mormina Penna.
Stesso rito si registra la sera intorno alle 22 allorquando il simulacro deve fare ritorno nella sua sede, nella chiesa Santa Maria La Nova.
Il rientro in chiesa è previsto intorno alle 3 del mattino fra migliaia di giovani che piroettano innalzando al cielo il simulacro fra grida di gioia. Quella gioia che il cantautore Vinicio Capossella, trovatosi per caso nel giorno di Pasqua del 2006 a Scicli, ha provato personalmente con un misto di emozione nel portare a spalla la vara con la statua del Cristo Risorto e mischiandosi fra i tanti giovani portatori. La canzone, dal titolo “L’Uomo Vivo (Inno al Gioia)”, è contenuta nella raccolta musicale Ovunque proteggi di Vinicio Capossela vincitrice, proprio nel 2006, della Targa Tenco come migliore album dell’anno.
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