ONCE UPON A TIME….

L’esperienza vissuta dai 45 studenti del Majorana di Ragusa, dal 10 settembre al 1 ottobre c.a., (grazie al finanziamento del Progetto C-1-FSE02_POR_SICILIA-2012-696 di cui al Programma Operativo Regionale Sicilia CCI n. 2007 IT 051 PO 003, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, a titolarità del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca  – Direzione Generale Affari Internazionali) è paragonabile a quelle favole e fiabe che da piccini ci raccontavano in cui c’era un inizio  ( “C’era una volta…”) ed un lieto fine.

 Lo scorso venerdì 27 settembre il gruppo ha concluso il corso di Lingua inglese di 60 ore con un test per appurare il livello raggiunto. Nelle prossime settimane, a Ragusa, farà gli adeguati esami per la Certificazione Cambridge.

L’ultimo fine settimana in UK  è servito per ulteriori escursioni come quella al castello di Windsor e poi, ancora, a Londra. Qui, è stata davvero inusuale ma molto interessante la visita all’Imperial War Museum. Si tratta di un ospedale dismesso nei primi anni del ‘900 nel quale è stato fondato, durante la Prima Guerra Mondiale, il Museo in cui conservare oggetti e  documenti vari riguardanti lo sforzo bellico e i sacrifici compiuti dal Regno Unito e dal suo Impero. Oggi il museo ha lo scopo di “permettere alle persone di avere la giusta  informazione sulla guerra e del suo impatto sugli individui e sulla società”.

L’edificio è costituito da varie sezioni con un’importante biblioteca, una collezione d’arte oltre a vari mezzi militari, aerei, equipaggiamento e armi di ogni genere.

Un intero piano è dedicato alla Shoah con foto, video, nonché grandi bacheche in cui sono conservati oggetti-simbolo della religione ebraica come la  Menorah, candela a 7 bracci, il rotolo della Torah, la stella di David. Indiscutibilmente interessante la sezione dedicata ad Auschwitz con le miniature  del campo di Birkenau, le teche contenenti scarpe, le divise a righe con inciso numero di matricola e stella di David, zoccoli, gavette.

Il tutto ha suscitato la curiosità dei giovani ma anche disgusto per tutto ciò che è stato. Tantissime le domande ai docenti per chiarire dubbi su una delle pagine di Storia che non possono andare dimenticate e da cui bisogna prendere lezione affinché ciò che è stato non si ripeta più.                                                                                                                              L’intera esperienza in England ha lasciato un segno indelebile in ogni partecipante perché ha rappresentato anche e soprattutto un viaggio interiore.  Come quando, alla fine di una rappresentazione teatrale cala il sipario, alla stessa stregua si chiude l’esperienza tutta inglese.

Per la realizzazione del Progetto in questione, un particolare ringraziamento va al Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Concetta Prestipino Giarritta ed uno speciale al Direttore Amministrativo Ubaldo Casamichiela, nonché al Prof. Pippo D’Izzia, coadiutore del Progetto. Un’ indiscussa riconoscenza va al gruppo dei sei Tutor (Proff. Carola Distefano, Sara Caschetto, Rosa Anna Garofalo, Marinella Tumino, Pippo Lombardo, Peppe Balzano) che con professionalità, pazienza ed impegno hanno accompagnato, seguito e guidato i loro alunni; alunni che si sono distinti per serietà, compostezza, impegno e interesse.

C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire.
Andrej Arsen’evič Tarkovskij, Tempo di viaggio, 1983

                                                                                                                 

 

 

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