Omicidio-suicidio Ragusa, il papà di Alice accusa: “Simone era ormai ossessivo, Alice era stanca e a noi parenti diceva di non venire in Sicilia”

L’edizione online di Torino del Corriere della Sera, con un articolo a firma di Floriana Rullo e Fabio Tanzilli, ha raccolto le dichiarazioni, che in qualche modo sono anche delle accuse, dei parenti di Alice Bredice, la donna di origine piemontese, uccisa nel sonno con colpi di pistola dal marito, il poliziotto Simone Cosentino che si è poi suicidato.

La vicenda agghiacciante che si è verificato nella notte tra domenica e lunedì, ha colto tutti di sorpresa. Ma la famiglia di Alice spiega che la donna voleva lasciare il marito, nonostante l’amasse ancora, perché era diventato ossessivo.

“Più volte avevo detto a mia figlia Alice di lasciare il marito e portare via le bambine, ma lei non voleva allontanarle troppo da lui”, spiega nell’edizione di Torino del Corriere della Sera, il papà di Alice, Claudio Bredice, che aggiunge: “Simone era ossessivo con mia figlia, la seguiva ovunque e non poteva mai allontanarsi da sola. Erano sempre insieme. Era riuscito ad allontanarla da tutti noi e dagli amici che aveva qui in Piemonte. Non potevamo neanche andare a trovarla a Ragusa, ce lo aveva vietato”.

La mamma di Alice era morta per leucemia qualche anno fa. Ma la donna aveva legato con lo zio Alessandro Lupi, anche lui disperato: “Non dimenticherò mai il volto di Alice, mercoledì scorso a cena. Era preoccupata e angosciata. Le avevo detto di rimanere qui in Valsusa, ma voleva tornare a Ragusa a tutti i costi e adesso non c’è più. Eravamo legatissimi, era la mia figlioccia. Avevamo mangiato insieme il 24, Alice era tornata qui per le feste di Pasqua insieme alle figlie. Non c’era il marito e già sembrava strano che fosse venuta da sola. Poi a cena mi spiegò i motivi”.

Ed ancora spiega al Corriere che “Alice mi aveva parlato dei suoi grossi problemi con Simone da tempo mi diceva che era diventato possessivo, la controllava sempre in modo ossessivo e la stalkerizzava telefonandole più volte al giorno, nonostante fosse in servizio in polizia. Forse aveva paura di perderla, ma per mia nipote la situazione era diventata insostenibile e mi diceva: “Zio, questo non è amore”. Anche la figlia più grande se ne era accorta e gliel’aveva detto al padre: facendo così mamma ti lascia”.

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