Omicidio Lucifora: i Ris tornano a cercare nuove tracce biologiche nella casa di Modica

Il caso dell’omicidio di Peppe Lucifora, avvenuto a Modica il 10 novembre del 2019, è stato oggetto di un processo a carico del carabiniere Davide Corallo, che è stato assolto in primo grado “per non avere commesso il fatto”. Tuttavia, la Corte d’assise di appello di Catania ha deciso di nominare un ctu, ovvero il maggiore Cesare Rapone dei Ris dei carabinieri di Roma, per cercare nuove tracce biologiche nell’abitazione della vittima.

La Corte ha conferito ampio mandato al maggiore Rapone per acquisire nuovi dati a casa di Lucifora e confrontarli con quelli presenti nel fascicolo. A tal fine, è previsto un nuovo accesso alla casa della vittima l’8 marzo. Il maggiore Rapone tornerà in aula il 17 maggio per fornire le sue conclusioni. Inoltre, il 5 aprile saranno ascoltati due luogotenenti dei carabinieri del Ris di Messina: Polimeri, già sentito in primo grado, e Mattei.

L’accusa è sostenuta dal pg Maria Concetta Ledda, mentre la parte civile è rappresentata dall’avvocato Ignazio Galfo, legale dei fratelli della vittima. D’altra parte, l’imputato è difeso dagli avvocati Piter Tomasello e Orazio Lo Giudice.

È interessante notare come la Corte abbia deciso di procedere con la nomina di un ctu per cercare nuove tracce biologiche nell’abitazione della vittima, nonostante la sentenza di primo grado di assoluzione per l’imputato. Questa mossa dimostra la volontà della Corte di esaminare attentamente tutte le prove disponibili per arrivare a una conclusione definitiva sul caso.

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