Omicidio Giarratana: ‘no’ del giudice alla perizia psichiatrica. Barresi a processo il 22 marzo

Presenti in aula tutti e quattro, uniti come sempre, il marito di Rosalba dell’Albani, Paolo, con i figli Michael, Gabriel e Brian attendono l’inizio dell’udienza preliminare che deciderà del rinvio a giudizio di Mariano Barresi. Fu lui, ad uccidere la loro moglie e madre il 4 marzo del 2023 a Giarratana, nel Ragusano devastando la loro famiglia e anche la sua. I capi di imputazione dei quali Barresi deve rispondere sono omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dagli abietti e futili motivi, dalla crudeltà, e dall’aver commesso il delitto in circostanze tali da ostacolare la privata difesa.

L’omicidio

La uccise, mentre la donna che aveva solo 52 anni e una vita davanti, stava assistendo di notte l’anziana madre che viveva al piano terra dello stesso stabile abitato dalle sue sorelle, una delle quali sposata con l’omicida. In manette, con la scorta, Barresi viene portato in aula, passa accanto agli uomini di quella famiglia distrutta che lo vede passare. Lo guardano cercando forse un “perché”, continuando ad affrontare con dignità, forza e riservatezza, un dolore profondo. Dura una ventina di minuti l’udienza nel corso della quale la famiglia di Rosalba dell’Albani si è costituita parte civile e i loro legali, gli avvocati Gianluca Nobile e Mariachiara Mollica hanno chiesto il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili di Barresi, ai fini dei risarcimenti in sede civile.

Il legale di Barresi, Sergio Crisanti ha chiesto che sul suo cliente venga effettuata una perizia psichiatrica volta a stabilire la capacità di intendere e volere del suo assistito al momento della commissione del fatto. Non è la prima volta che l’avvocato richiede la perizia, richiesta più volte rigettata anche quando chiedeva di valutare se le condizioni di salute dell’uomo fossero compatibili con la permanenza in carcere. Un’unica perizia è stata disposta a seguito di una consulenza di parte che paventava il rischio suicidiario ma che non avrebbe fatto emergere patologie particolari. L’udienza si conclude, escono dall’aula, prima Barresi e poi la famiglia della povera vittima.

Dopo qualche ora di camera di consiglio, poco prima delle 14 il giudice ha sciolto la riserva assunta al termine dell’udienza. Mariano Barresi, è stato rinviato a giudizio per i capi di imputazione contestati, davanti alla Corte d’Assise di Siracusa, nell’udienza fissata per il prossimo 22 marzo. Il giudice ha rigettato la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dal difensore di Barresi e ha accolto la richiesta delle parti civili disponendo il sequestro dei beni mobili, immobili e dei crediti, nei limiti della pignorabilità, fino a 2 milioni di euro. 

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