Omicidio Bruna Halla, il figlio non sarà ascoltato. Rigettata richiesta di incidente probatorio

Il figlio di Brunilda Halla non verra’ sentito in incidente probatorio. E’ stata infatti rigettata la richiesta del Gip. La donna 37enne di origine albanese e’ stata uccisa il 25 maggio scorso con sei coltellate da un 28enne di Vittoria reo confesso e sul quale pende l’accusa di omicidio aggravato da motivi abietti e attuato con premeditazione con un coltello a serramanico. Il caso aveva suscitato grande commozione in tutta Vittoria e in tutta Italia. La salma di Brunilda, come si ricorderà, è stata portata in Albania.

Il pm aveva chiesto l’incidente probatorio per assumere la testimonianza del giovane che ha assistito al delitto perche’ la famiglia di Brunilda pareva volesse tornare in Albania. Il reo confesso assassino aveva detto agli inquirenti di avere agito determinato a uccidere la prima persona che avesse incontrato in strada per vendicarsi dei soprusi che ha dichiarato di avere patito sin dall’adolescenza a Vittoria.

Il giudice per le indagini preliminari di Ragusa ha rigettato la richiesta di incidente probatorio avanzata dal pubblico ministero titolare dell’indagine e finalizzata ad acquisire la testimonianza del giovane, ritenendola non rilevante e superflua alla luce degli atti di indagine. Il gip ha inoltre sostenuto il suo rigetto, con la tutela della personalita’ del minore.

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