È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
OGNI “FIORE” DA I SUOI FRUTTI
01 Ott 2010 18:50
La vicenda politica vittoriese dimostra come, sempre più, le relazioni tra le persone si facciano incerte e il primo moto che si ha è di diffidenza, difesa, chiusura.
Troppo spesso la stragrande maggioranza dei cittadini alla politica che pur disprezza, chiede attenzione ai propri interessi, alla propria identità, alla propria sicurezza, alla propria privata libertà. L’ossessione per “il proprio” ha come corrispettivo, l’indifferenza e, dove occorre, l’ostilità per “l’altrui”.
In termini politici quest’atteggiamento comporta la semplificazione dei problemi, che si guardano da un lato solo, il proprio. In termini istituzionali si traduce in privilegi e discriminazioni.
Questo processo che, per comodità, denominiamo “familismo”, così come hanno fatto i nostri amici di IDV, crea cricche politiche e partitiche, economiche e finanziarie, culturali e accademiche, spesso intrecciate tra loro, dove si organizzano e si chiudono relazioni sociali e di potere protette, per trasmetterle da mogli a mariti, da padri a figli e nipoti, da boss a boss, da amico ad amico e ad amico dell’amico, secondo la legge dell’affiliazione.
Sul piano morale, quest’atteggiamento valorizza come virtù l’appartenenza e l’affidabilità, a scapito della libertà.
Sul piano politico, si traduce in distruzione dello spirito pubblico e nella sostituzione degli interessi generali con accordi opachi tra “famiglie”. Con ultimatum e avvertimenti annessi e connessi. Della diffidenza e della chiusura, conseguenza naturale è la perdita di futuro, come bene collettivo.
E allora il nostro compito è cercare di far breccia in convinzioni collettive, là dove domina indifferenza, sfiducia, rassegnazione che sono sentimenti qualunquistici, naturalmente orientati a esiti autoritari. Se la crisi istituzionale è innanzitutto crisi di disfacimento sociale, è da qui che occorre ripartire, da politiche rivolte a promuovere solidarietà e sicurezza, legalità e trasparenza, istruzione e cultura, fiducia e progetto: in una parola, legame sociale.
Due esempi, solo di ieri, a Vittoria, il primo negativo: nomina del direttore dell’AMIU, il secondo positivo: la collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine per sventare e consentire l’arresto di un malavitoso in pieno centro.
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