Oggi Giornata Mondiale Alzheimer. Ragusa fra le 100 piazze in cui si parlerà della malattia fra diagnosi tempestiva e supporto post diagnostico

Appuntamento oggi alle 16,30, al BAM presso la Villa Margherita a Ragusa, per parlare e conoscere le problematiche legata ad una malattia che viaggia in maniera galoppante. Ad organizzarlo l’AFAR Ragusa, in collaborazione con Maratona Alzheimer che in 100 piazze d’Italia porta problematica della demenza e dell’Alzheimer. Problemi che riguardano in maniera diretta il tessuto sociale e la sanità pubblica. “La demenza rappresenta uno dei problemi sociali e di sanità pubblica più attuali – spiega l’AFAR iblea attiva dal 2015 – portando ad una graduale riduzione delle capacità cognitive, mentali e fisiche di chi ne è affetto, aumenta la necessità di assistenza continua e con ripercussioni sulla famiglia. Da qui la necessità di promuovere iniziative di sensibilizzazione sulla malattia di Alzheimer oltre ad attività di formazione e di supporto, attraverso varie attività psicosociali, offrendo una rete di sostegno a chi affronta quotidianamente la malattia da vicino”. Nell’incontro di Villa Margherita la dottoressa Agata Giorgianni, Responsabile del Centro disturbi cognitivi e demenze della UOC Psichiatria dell’Asp 7 di Ragusa, parlerà sul tema “L’importanza della prevenzione nell’approccio alle demenze”.

Lungo è il cammino nel campo della diagnosi tempestiva.

“C’è ancora molto da fare non solo nel campo della diagnosi tempestiva di Alzheimer ed altre demenze e del supporto post diagnostico – è il messaggio di Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer Italia – bisogna lavorare anche sui fattori di rischio che, secondo una ricerca della Lancet Commission, potrebbero evitare o rallentare fino al 40 per cento dei casi di demenza previsti in tutto il mondo entro il 2050″.

L’edizione di quest’anno si intitola infatti “Ridurre il rischio di demenza: mai troppo presto, mai troppo tardi”.

In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione ed il numero dei nuovi casi è in crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione. Sono circa 3 milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari. Nella maggior parte dei casi non è una malattia ereditaria ma sono importanti ed utili gli esami ed i test genetici per una diagnosi precoce. “L’Alzheimer è una patologia che ‘ruba’ letteralmente la persona, privandola della memoria, della sua personalità e della sua autonomia – afferma la dottoressa Zaira Esposito, neurologa, responsabile del Centro decadimento cognitivo dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria – l’espressione ‘con il paziente si ammala tutta la famiglia’ fotografa il quadro reale dell’impegno psicologico e fisico necessario per l’assistenza al congiunto colpito dalla malattia. Sui familiari oltre a gravare l’angoscia per il futuro del proprio caro, il decorso della malattia può durare svariati anni, aleggia anche la preoccupazione che la patologia, per cui non esiste cura risolutiva, possa essere ereditaria”.

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