OCCORRONO MAGGIORI CONTROLLI SULLA TRACCIABILITA’ DEI PRODOTTI

La vendita diretta dei prodotti agricoli ai consumatori finali è vera convenienza? A chiederselo il presidente della sezione Ascom di Ragusa, Cesare Sorbo, dopo che i mercati contadini hanno fatto il loro prepotente ingresso nella città capoluogo determinando quelle che, a detta degli operatori commerciali del settore, possono essere configurate come vere e proprie situazioni di concorrenza sleale. “Non vogliamo aprire alcun fronte polemico con chicchessia – si affretta a precisare il presidente Sorbo – ma è nostra intenzione lanciare degli spunti di riflessione su una pratica che, in altre città d’Italia, ha fatto emergere palesi contraddizioni rispetto allo spirito originale per i quali erano stati istituiti i cosiddetti “farmer’s market”.

Il presidente Sorbo continua: “Riflessioni che non possono fare a meno di essere allacciati agli interrogativi sull’equità fiscale (i commercianti, che vendono frutta e verdura, all’interno dei propri esercizi pagano le tasse proprio per questo motivo mentre i contadini che partecipano ai mercati sono esenti, tra l’altro, anche dal pagamento del suolo pubblico) e alle condizioni igienico-sanitarie (quali garanzie possono essere date, in questo senso, ai consumatori?), per non parlare della tracciabilità dei prodotti (ma siamo sicuri che arrivano proprio dai campi coltivati dei contadini ragusani e non da chissà quali posti di frontiera?) e, a quanto pare, del mancato utilizzo di bilance omologate.

Se poi a ciò si aggiunge che, come ravvisato in più di una occasione, non vengono neppure mantenute le promesse relative all’attuazione di prezzi inferiori a quelli praticati dalla distribuzione, ecco come si ha la sensazione che tutto ciò si trasformi in un bluff. Ecco perché, come Ascom di Ragusa, chiediamo ufficialmente, a tutti gli attori del tavolo dello sviluppo, che si eviti, il più possibile, che i farmer’s market diventino una forma di concorrenza sleale nei confronti di altre forme di commercio. Non vorremmo che i mercati contadini, se si pensa al meccanismo della cassa comune, si trasformassero in qualcosa di diverso rispetto alla vendita diretta intesa come tale. Rivolgiamo un invito al sindaco e al comando di Polizia municipale di effettuare accurati controlli al fine di verificare eventuali anomalie e il rispetto delle regole”. (m.c.)

 

 

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