OCCORRE TROVARE UNA VIA D’USCITA DIGNITOSA PER LE UTENZE IDRICHE

Tiene ancora banco la questione Mediale a Santa Croce Camerina. Durante una riunione, tra consiglieri comunali, amministrazione e l’avvocato incaricato dal Comune, si è cercato di sviscerare il problema: nel 1999, un padre anziano, porta a casa una Ferrari rossa fiammante, le rate sarebbero arrivate all’incasso dopo dieci anni. Tutti contenti, genitori e figli. Il tempo passa, il padre muore, arrivano le rate e anche i mugugni dei figli. Sono le parole del presidente del consiglio comunale Giovanni Barone, per descrivere il “caso” Mediale. I debiti non sono a carico del Comune ma come tutti i contratti in projet-financial a carico dei cittadini; per legge gli enti pubblici non possono intervenire sul debito.

Speriamo l’anno prossimo di poter togliere l’addizionale di sessanta euro, con cui quest’anno abbiamo coperto il disavanzo con la ditta. Credo che qualcuno non si renda conto della gravità dei rapporti con la Mediale, Interviene con alcune dichiarazioni il consigliere Pluchino: Ho avuto l’impressione che alcuni dei presenti, nonostante avessero avallato le decisioni dell’amministrazione, non abbiano in realtà contezza del problema che invece è reale e di non semplice soluzione. Ho notato come alcuni rappresentanti politici di livello provinciale, che la nostra comunità ha indicato con precisione nelle tornate elettorali, fossero assenti, come se il problema riguardasse solo gli amministratori locali, quando è indispensabile fare sentire la voce per trovare soluzioni.

Alla fine della serata due i possibili sbocchi della vicenda: prolungare il contratto Mediale per un periodo più ampio per ammortizzare i costi, (su questa proposta il sindaco Lucio Schembari ha lascito l’aula in disaccordo, peraltro condiviso da molti presenti) l’altra che forse nel prossimo bilancio bisogna prevedere un aumento delle tariffe. Il consigliere Pluchino si è fatto carico di portare la tematica sul tavolo provinciale del Mpa ed ha ricevuto idonea attenzione dichiarandosi disponibile a trovare insieme al sindaco una soluzione.

Ma molti non sono d’accordo a fare pagare a tutti i cittadini un danno causato da politici locali (quelli che hanno avallato in buona fede un contratto capestro per la comunità e quelli che su questo errore hanno impostato e vinto ben due campagne elettorali)  Inutile infine un consiglio comunale aperto, sarebbe solo una valvola di sfogo dei tanti cittadini scontenti, non porterebbe soluzione ma possibili disordini. Insomma un boomerang per l’Amministrazione. Ed allora? Staremo a vedere. (Pina Cocuzza)

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