“Oasi dei Re” a Modica celebra 25 anni di storia tra arte, cucina e famiglia

Un quarto di secolo di emozioni, tradizione e futuro. L’Oasi dei Re festeggia i 25 anni di attività con un’iniziativa speciale che coniuga memoria e arte: l’artista Ilde Barone ha realizzato un’opera ispirata ai luoghi suggestivi della costa, riprodotta in una tiratura limitata di 80 esemplari numerati, pensata come simbolo di gratitudine verso clienti e amici che da sempre ne condividono il percorso. La storia dell’Oasi dei Re prende avvio nel luglio del 2000, quando l’attività aprì i battenti affidandosi inizialmente a professionalità esterne. Fra quelle cucine e quelle sale sono passati giovani chef che in seguito hanno conquistato notorietà e persino stelle Michelin, trovando proprio all’Oasi dei Re un trampolino di lancio verso una carriera di successo.

Negli ultimi anni, a raccogliere l’eredità è stata la seconda generazione della famiglia Giunta: giovani ventenni e trentenni che, dopo un percorso di formazione accurato, hanno assunto ruoli centrali come chef, pizzaiolo e responsabili di sala. Una scelta che segna la continuità con il passato ma anche l’investimento sul futuro. «Non è stato semplice mantenere viva un’attività del genere per 25 anni, rimanendo aperti estate e inverno – afferma Giuseppe Giunta, presidente della società –. Ci siamo riusciti grazie alla nostra famiglia e soprattutto ai nostri clienti, che in tanti casi sono diventati amici, con i quali abbiamo condiviso i momenti più importanti e felici della vita».

Per celebrare la ricorrenza, la proprietà ha deciso di riservare un gesto simbolico di riconoscenza a tutti coloro che nel 2025 sceglieranno l’Oasi dei Re per il loro matrimonio, donando loro l’opera realizzata da Ilde Barone, memoria artistica e poetica di un traguardo che parla di continuità, di radici e di futuro. L’opera dal titolo “Venticinque”, nasce con l’intento di celebrare non solo l’esistenza di un luogo che, nel tempo, ha accolto generazioni di clienti e ospitato i momenti più significativi delle loro vite, ma anche di rendere omaggio alla sua capacità di trasformarsi in custode di sentimenti.

Lo stile arabeggiante che ne definisce l’identità, opera dell’artista cosmopolita Nisveta Kurtarich Granulo, che nel 2003 ne curó il restyling, è richiamato nell’opera di Ilde Barone, che ne ha sapientemente valorizzato i segni distintivi. Dice Ilde Barone: “Non è un caso che nell’opera sia ritratta la Fornace Penna, emblema della nostra storia e della nostra luce, come io amo chiamarla, luce dal sud. La stessa luce che avvolge questo luogo magico, capace di far vibrare il presente con la forza del passato e di consegnarlo, intatto, al futuro.

Venticinque testimonia come la bellezza di uno spazio non risieda soltanto nelle sue mura, ma nelle storie che esso custodisce: feste, incontri, emozioni che si intrecciano e continuano a vivere nelle generazioni successive. È così che questo posto, affacciato sul mare e intriso dei sapori antichi della sicilianità, è diventato un simbolo, un punto di riferimento che resiste e risplende come i monumenti più amati della nostra terra. L’Oasi dei Re, guidata senza interruzioni dalla famiglia Giunta, si conferma così non solo luogo di eccellenza per la ristorazione e gli eventi, ma anche comunità di relazioni, arte e affetti, capace di rinnovarsi restando fedele alla propria identità.

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