NUOVO SBARCO A POZZALLO DI IMMIGRATI CLANDESTINI

Ennesimo sbarco al porto di Pozzallo. I militari della Guardia costiera, nella tarda serata di venerdì, hanno incrociato in acque internazionali, a poco più di nove miglia dalla costa, un peschereccio di nazionalità egiziana. Apparentemente sembrava trattarsi di una imbarcazione dedita alla pesca. Da un rapido controllo s’è capito invece che il finto peschereccio stava portando a termine un vero e proprio traffico di clandestini. A bordo, al posto di cassette di pesce, stipate una accanto all’altra, erano nascoste 84 persone. Tutti uomini. Di nazionalità egiziana. La maggior parte di loro ragazzi non ancora maggiorenni. Il solito business di vite umane. Organizzato, questa volta, in modo quasi scientifico, come dimostra la presenza di un folto numero di minori. Imbarcati non per caso. Le bande organizzate sanno bene che per i ragazzi minorenni, una volta arrivati a destinazione, scattano particolari provvedimenti di tutela. Come da convenzioni internazionali. Mentre, per gli adulti, in base a precisi accordi sottoscritti con alcuni Paesi, l’Egitto fra questi, dopo l’accertamento della loro identità, è previsto l’immediato rimpatrio. L’imbarcazione è stata quindi scortata fino al porto di Pozzallo ove è arrivata alle 23,00 circa. Scattato l’allarme, veniva attivata prontamente la macchina dell’accoglienza.

I migranti, dopo le prime visite mediche, sono stati accompagnati presso la struttura di primo soccorso del porto, finalmente rimessa a nuovo. A parte qualche caso di incipiente disidratazione, tutti godono di buona salute. Come confermato dal medico di porto dott. Vincenzo Morello e dallo staff medico-infermieristico dell’Asp di Ragusa. Le forze dell’ordine sono al lavoro per l’accertamento della identità dei nuovi arrivati, mentre i volontari della Protezione civile hanno sollecitamente posto in essere le collaudate procedure di accoglienza. Attento e costante il controllo degli uomini delle forze dell’ordine. Preoccupati da precedenti esperienze. Sapendo di dover essere rimpatriati, i nuovi arrivati potrebbero mettere in atto pericolosi tentativi di fuga. Si dà comunque per scontato un loro imminente trasferimento presso un’adeguata struttura di accoglienza.

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