Nuovo ospedale diviso in due: area covid in una torre e il resto dei reparti nell’altra. Chiusa pediatria, trasferiti pazienti da Ibla. Ecco come cambiano i reparti

Il nuovo ospedale Giovanni Paolo II è stato praticamente diviso in due. Una torre è dedicata all’area covid, l’altra al resto dei reparti. Lo spiega Raffaele Elia, direttore sanitario dell’Asp, nell’intervista rilasciata al tg di Videomediterraneo. In pratica sono in tutto 25 i posti individuati per la terapia intensiva nel nuovo ospedale. 8 di questi posti sono quelli originari a cui si aggiungono 17 posti in semi-intensiva. Salgono a 66 posti, di cui 36 già occupati, i posti in malattie infettive. I due reparti sono stati trasferiti dall’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa Ibla a quello nuovo, il Giovanni Paolo II, che nei prossimi giorni riceverà per i ricoveri anche i pazienti covid che sono attualmente ricoverati all’ospedale di Modica e in quello di Vittoria.

“Una torre è dedicata al covid – dice il direttore sanitario Elia – l’altra alle altre branche mediche, come medicina generale, urologia e ostetricia-ginecologia. Abbiamo preso un reparto di medicina vicino alla terapia intensiva già esistente e quando serviranno altri posti letto utilizzeremo quelli ulteriormente predisposti. Complessivamente avremo poi 150 posti letto per malattie infettive prevendo un utilizzo anche futuro di Modica e Vittoria che saranno infatti utilizzati qualora quelli di Ragusa saranno tutti occupati”.

Per quanto riguarda ostetricia-ginecologia il reparto è stato dunque spostato nel reparto di pediatria, quest’ultimo sarà adibito solo ad ambulatorio mentre per i ricoveri ci si dovrà recare negli ospedali di Modica e Vittoria. “Per motivi logistici l’abbiamo separata perché così le malattie infettive vengono suddivise in quattro settori che devono essere assistiti dai vari medici – commenta Elia in riferimento alla chiusura di pediatria nel nuovo ospedale – Ma abbiamo lasciato aperto un ambulatorio e la pronta disponibilità, C’è sempre un medico che assiste i piccoli pazienti ma visto che le tre pediatrie non hanno una grande quantità di ricoverati e dunque va bene così”.

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