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NUOVO CORSO ECCLESIASTICO DA GALANTINO A FERRARO
27 Ago 2015 17:19
Non è ancora scemato il momento di tensione che ha visto contrapporsi il segretario della Cei Nunzio Galantino da una parte e il segretario della Lega Matteo Salvini dall’altra, ed ecco che nel ristretto ambito del ragusano nasce un nuovo conflitto tra un esponente ecclesiastico, nella persona del vescovo emerito di Agrigento Carmelo Ferraro, e un rappresentante istituzionale qual è Franca Iurato, sindaco di Santa Croce Camerina. Il tutto si è svolto nella frazione marinara di Punta Braccetto in occasione dei festeggiamenti della Madonna del Tindari, presente il sindaco Iurato ma assente quello di Ragusa Piccitto: durante l’omelia l’arcivescovo ha attaccato entrambe le amministrazioni comunali che condividono la frazione criticandone l’operato, cosa che non è andata giù al sindaco Iurato che per tutta risposta ha dismesso la fascia tricolore e ha disertato la processione seguente.
«Non ci si dovrebbe chiedere come mai il sindaco abbia dismesso la fascia tricolore, ci si dovrebbe chiedere per quale motivo l’abbia indossata. Un rappresentante delle istituzioni che, in quanto tale e non da semplice fedele, va a rendere omaggio in un rito religioso riconosce implicitamente il primato della religione. Quello che è accaduto a Punta Braccetto ne è la conseguenza». Con questo commento interviene Massimo Maiurana, coordinatore del circolo Uaar di Ragusa. La stessa Iurato ha peraltro dichiarato di aver tolto il simbolo istituzionale per poter continuare a prendere parte alla funzione religiosa da cattolica praticante, non più da esponente politico, nel rispetto verso la Chiesa ma amareggiata per l’offesa al suo ruolo. Ricordiamo che per la Costituzione “lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”, e dunque né lo Stato può interferire nelle questioni religiose né la Chiesa può ingerire negli affari politici.
«È già troppo che un Paese laico riconosca a una sola confessione una certa indipendenza da esso, se poi questa confessione si permette pure di mettere becco in ciò che non la riguarda abbiamo creato, di fatto, uno Stato confessionale», aggiunge Maiurana che prosegue: «Al di là di queste considerazioni non possiamo che apprezzare il fatto che, seppur tardivamente, il sindaco Iurato abbia voluto tutelare la dignità dell’istituzione che rappresenta e del ruolo che riveste, investita a ciò da un mandato elettorale e non cooptata da “un harem di furbi” come l’arcivescovo Ferraro». Il riferimento di Maiurana in questo caso è alle recenti dichiarazioni del vescovo Galantino, che però erano state rivolte dal segretario della Cei al mondo politico italiano e non alle gerarchie della Chiesa cattolica.
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