NUOVO ANNO SOCIALE INAUGURATO DA UNA CONFERENZA SULLE PARTICELLE DI DIO

L’Assemblea annuale dei soci è un evento molto atteso al Centro Studi “Feliciano Rossitto” di Ragusa in quanto fornisce la possibilità di presentare a tutta la cittadinanza non solo l’attività culturale che il Centro stesso ha svolto nel triennio precedente ma anche la programmazione delle non poche iniziative messe in cantiere per il prossimo triennio allo scopo di promuovere la conoscenza e l’approfondimento di tematiche nei variegati campi del sapere (artistico, filosofico, musicale, scientifico, storiografico, umanistico).

Anche quest’anno, nella splendida cornice dell’auditorium San Vincenzo Ferreri di Ragusa Ibla, si è dato corso a tali adempimenti che contraddistinguono l’impegno profuso dal presidente, on. Giorgio Chessari, brillantemente coadiuvato dallo staff dell’ufficio di segreteria e dai componenti delle varie strutture, non ultima la compagine teatrale che, nel corso dell’anno appena concluso, ha messo in scena, con il contributo professionale della compagnia “Teatro Utopia” (diretta dal regista e attore Giorgio Sparacino), diverse opere raccogliendo molteplici consensi che hanno oltrepassato l’Isola.

L’attività divulgativa e culturale del Centro, coma ha fatto rilevare Giorgio Chessari nel corso della relazione introduttiva ai lavori assembleari, è andata oltre le aspettative, sebbene l’attuale aspetto congiunturale non fosse favorevole a seguito della significativa contrazione dei contributi governativi annuali in entrata. Nel 2010, infatti, sono state promosse ed organizzate oltre trenta iniziative culturali (tra le principali, quelle connesse alla presentazione del libro sul maestro Piero Guccione; del libro “Modica in un trentennio”, dello scrittore e critico letterario Domenico Pisana; del volume “Nel tronco incavato”, silloge poetica di Federico Guastella; conferenza in ricordo del preside Salvatore Assenza; incontro sulla figura del poeta Carmelo Conti; pubblicazione del secondo numero della rivista semestrale di letteratura, “Trasmigrazioni”, diretta da Giovanni Occhipinti, Nunzio Zago e Giorgio Bàrberi Squarotti, per la quale il Centro Studi è anche nelle vesti editoriali).

Espletati gli adempimenti statutari connessi alla presentazione del bilancio consuntivo 2010 e preventivo anno 2011 e relativa approvazione, contraddistinti dalla relazione del consulente tecnico dott. Grande, si è dato corso alla presentazione del progetto di massima per la costruzione dei nuovi locali del Centro Studi, curato ed esposto dall’architetto Enza Battaglia, per i quali è prevista un’articolazione specifica in base alle esigenze della nuova sede tenendo conto di ampi spazi per la futura biblioteca (che sarà intitolata al giornalista ragusano Giovanni Spampinato, barbaramente trucidato e colpevole solo di aver ricercato la verità), per la sala conferenze nonché per specifiche aree da adibire a teatro e ad esposizioni museali.

Ad impreziosire ulteriormente la serata è stata la conferenza avente per tema “Da Democrito al Large Hadron Collider”, affidata a Gigi Cappello, giovane dottorando dell’Università di Catania e Associato all’I.N.F.N. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), componente della Sezione scientifica del Centro Studi “Feliciano Rossitto”.

La prolusione, esplicitata con eleganza e seguita con molto interesse dall’attento e numeroso pubblico presente in sala, ha posto le basi per una migliore comprensione di quella parte della fisica che studia le particelle infinitesimali, quali gli atomi e i loro costituenti, definite come i “mattoni dell’universo”. Le interazioni di quest’ultime sono, da anni, oggetto di studio per cercare di individuare quella materia primordiale che ha caratterizzato i primissimi istanti successivi al cosiddetto “bing bang” (o momento iniziale della creazione fisica dell’universo) e che, in ambito giornalistico, è definita come “particella di Dio”. Tale tematica è di recente assurta agli onori della cronaca per gli esperimenti tenutisi presso LHC (Large Hadron Collider), cioè il grande acceleratore di particelle (rappresentato da un tunnel circolare lungo 27 chilometri) posto a cento metri di profondità in un territorio che si trova tra la Svizzera e la Francia.

Il dott. Cappello, partendo dalla fisica “classica” che trae origine dai primi studi effettuati da Democrito (vissuto tra il 460 e 360 a. C.), nel corso della sua articolata e dotta disquisizione, ha percorso lo sviluppo del pensiero scientifico attraverso i secoli allo scopo di far meglio comprendere l’evoluzione della percezione del mondo nel campo della fisica molecolare protesa alla ricerca dell’area infinitesimale di una particella che nell’antichità era considerata “non divisibile” (di qui il termine, assunto dalla scienza degli antichi greci, “atomo”).

La ricerca scientifica, nel campo della fisica atomica, si è sviluppata nel corso del tempo. Si deve arrivare a fine Ottocento quando il fisico britannico Joseph Thomson scopre che gli atomi non sono affatto indivisibili, risultando invece composti di particelle positive pesanti (protoni) e particelle negative leggere (elettroni). La scoperta, per la quale ottiene il premio Nobel per la fisica nel 1906, gli ispira un modello in cui gli elettroni sono conficcati nella pallina del nucleo come le uvette nel panettone. Ma ancora altri passi devono essere compiuti fino ai nostri giorni in cui lo studio delle particelle è così avanzato da studiare addirittura lo scenario possibile nei primissimi momenti della nascita dell’universo attraverso la citata apparecchiatura con la quale gli scienziati del Cern (ossia l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) si accingono a sviscerare i segreti di quella materia sconosciuta, detta “oscura”, che compone gran parte dell’universo stesso, cercando di aprire quella porta di conoscenza e squarciare quel sottile velo che separa l’infinitamente piccolo dall’immensamente grande.

 

 

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