NUOVE LUCI SULLE TERME ACHILLIANE

 

Il 13 gennaio 2015 è stato inaugurato il progetto illuminotecnico studiato per le Terme Achilliane, importante testimonianza architettonica della vita sociale cittadina in epoca romana.

 

Nato da un progetto dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM-CNR), sotto la direzione scientifica del dottore Daniele Malfitana il progetto mostra i vantaggi in termini di risparmio energetico, rispetto ambientale e impatto emozionale, assicurati da un’illuminazione a LED di ultima generazione.

 

Sotto la Cattedrale, sotto il Seminario, sotto il Palazzo Senatorio. Fu il Principe di Biscari a restituirle alla città liberandole dai detriti che le avevano sepolte durante il terremoto del 1693. Da allora, le Terme Achilliane offrono le proprie volte all’eco dell’acqua che scorre tra quelle che una volta furono le vie preposte al vapore, un susseguirsi di canali lungo ambienti ordinati per temperatura: frigidarium, tepidarium, calidarium.

 

Proprio attorno alla geometria delle forme, e all’idea di differente temperatura, si è mosso lo studio condotto in questi mesi per donare alle Terme quanto né Biscari né i successivi studiosi avevano potuto offrire: una luce che – grazie alle recenti tecnologie – permettesse di sottrarre alle ombre la bellezza architettonica di questo monumento di epoca romana posto al centro della città. 

 

La nuova illuminazione a LED ha avuto in tal senso una triplice vocazione: offrire una lettura visiva e filologica del monumento; restituire ai turisti la magia del luogo; adottare una scelta economica ed ecologica.

 

Lo studio ha avuto non solo risvolti estetici di alto impatto per il pubblico ma anche conseguenze utili sotto il profilo della ricerca: la precisione dei LED (e la calibrazione delle temperature della luce emessa) hanno permesso infatti di distinguere in modo più chiaro le diverse stratificazioni usate per la costruzione delle terme.

 

Conciliando arte e rigore scientifico, il progetto di illuminazione ha “trasposto in luce” quanto nelle terme avveniva già con l’acqua. Così, se all’epoca della costruzione, gli architetti romani giocarono diligentemente con i corsi idrici riversandoli da un ambiente all’altro, lo studio condotto adesso lascia scorrere tra pareti e anfratti naturali movimenti di luce che – giocando con la diversa temperatura cromatica dei led e con la precisione dei coni di luce – permette di rileggere il monumento in chiave artistica e filologica. Solo un attento equilibrio tra intensità luminosa e colore delle lampade permette infatti di valorizzare le forme del monumento senza forzarne o stravolgerne l’originaria composizione. Là dove una luce eccessiva o eccessivamente fredda può fare scomparire un dettaglio o un bassorilievo, un’ombra di troppo o un cono luminoso troppo ristretto può dare eccessiva importanza a un elemento litologico dovuto più al deperimento della pietra che alle intenzioni dell’architetti dell’epoca.

Il risultato ha premiato lo scrupolo degli studi. Una polifonia di luci e ombre scorre adesso tra le camere delle Terme restituendo alla città e alla Storia un luogo carico di suggestioni e di valore archeologico. 

         

 

Scelte tecniche    

 

I faretti spot modello Klara unitamente ai faretti quadrati a luce diffusa, installati su stativi in ferro quasi a sfiorare il tetto, permettono al visitatore di ammirare le scene della vendemmia rappresentate sulle volte e i putti che danzano alla luce che li riporta in vita.

Una delle pareti presenta un antro oscuro del tutto privo di luce. Nel corso della nuova illuminazione sono stati istallati due fari, uno a luce diffusa e uno spot, che rivelano adesso la presenza di due strade che si perdono dentro la parete lavica. La luce le segue fin dove può. Impossibile infatti conoscerne l’intero percorso senza eseguire nuovi scavi che tuttavia comprometterebbero l’integrità delle terme stesse. Ed è forse meglio così: l’immaginazione e il mistero stimolano la curiosità e muovono in noi il desiderio di spingersi oltre, con congetture e ipotesi.

 

Per illuminare la vasca posta al centro delle quattro colonne portanti si è scelta un’illuminazione diffusa e a raso terra per permettere al visitatore di ammirare il passaggio del fiume Amenano che attraversa le terme. L’alto indice di rifrazione cromatica dei LED permette di evidenziare dettagli altrimenti impercettibili, come il rincorrersi delle increspature sulla superficie del corso d’acqua.

La stessa illuminazione è diffusa anche sui resti marmorei, posizionati sull’attuale pavimentazione.

 

La rampa di accesso e il percorso da essa aperto sono stati evidenziati con una serie di corpi illuminanti che accolgono il visitatore introducendolo alla struttura termale attraverso lo storico  corridoio con volta a botte.

 

Il progetto ha portato alla sostituzione totale dell’illuminazione tradizionale esistente, la quale non consentiva la corretta percezione dei colori e dei contrasti cromatici. L’uso di corpi illuminanti a LED realizzati appositamente tenendo conto delle esigenze specifiche delle diverse aree ha dato vita a un e degli angoli di emissione della luce, della distanza, i flussi e l’intensità luminosa. L’alta efficienza dei LED (oltre 110 lumen per Watt), permette un basso consumo in linea con le più moderne esigenze e normative in campo di risparmio energetico e basso impatto ambientale.

 

Allo studio teorico è stata affiancata una serie di prove empiriche. Il cambiamento tra impianto d’illuminazione esistente nell’area archeologica, costituito da apparecchi illuminanti a ioduri metallici e il nuovo che impiega apparecchi a LED ha richiesto infatti una serie di prove tecniche. Alla soluzione ottimale si è giunti dopo un serrato e produttivo confronto di lavoro svoltosi tra i responsabili, una scelta condivisa  che ha portato all’obiettivo prefissato.

 

In accordo con l’intenzione di rendere le Terme non solo un monumento archeologico ma anche un luogo dove ospitare iniziative culturali, l’impianto illuminotecnico prevede la possibilità di controllare in modo elettronico l’intensità luminosa delle varie sezioni. Tale sistema, chiamato dimmeraggio, permetterà di realizzare atmosfere create ad hoc a seconda del tipo di evento ospitato dalle Terme. Anche il posizionamento stesso delle luci può essere variato, grazie a stativi specifici. Il tutto consente di modulare l’impatto emotivo e l’umore del luogo accordandolo al meglio alla tipologia di effetto voluto per l’evento: sia esso uno spettacolo musicale, una pièce o la presentazione di un saggio.

Marzia Paladino

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