NUOVE ARMI CONTRO IL DIABETE

I dati rivelano che in Italia il diabete, una vera e propria “epidemia”, colpisce circa 4 milioni di persone e le stime indicano che saranno oltre i 5 milioni entro il 2030 tenendo conto dei casi diagnosticati e non (perché molte persone non sanno di essere malate). Il 9% delle persone fra 20 e 79 anni e il 20% della fascia più alta degli anziani ha il diabete. Sono oltre 15 mila i bambini e i ragazzi con diabete di tipo 1 e, complice l’aumento del fenomeno dell’obesità, è in crescita il  diabete di tipo 2, il più frequente.

Il costo in vite umane di questa malattia è enorme: ogni anno nel nostro paese muoiono 27 mila persone per patologie correlate al diabete; il Servizio Sanitario Nazionale impiega circa 10 miliardi di euro l’anno per far fronte alle cure ed all’assistenza dei pazienti diabetici: il 7% è rappresentato dai farmaci,  il 68% per i ricoveri ospedalieri ed il 25%  per la cura di complicanze.

Nel mondo i malati di diabete sono non meno di 366 milioni e si prevede che possano raggiungere i 552 milioni di individui entro il 2030.

«In futuro la malattia potrebbe avere impatti macroeconomici giganteschi pesando, con costi stimabili in decine di miliardi, su ogni possibilità di ripresa economica dell’Italia» dice Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia, che auspica l’adozione dei modelli assistenziali da parte delle Regioni previsti dal Piano Nazionale Diabete che «Disegna un modello razionale di assistenza che, senza sprecare risorse, mette le persone in grado di gestire al meglio il loro diabete e riduce – a breve medio e lungo termine – le sofferenze umane e i costosi ricoveri dovuti a scompensi glicemici e a complicanze»  spiega Rossella Iannarelli, Coordinatrice Nazionale della Giornata Mondiale.

«Bisogna scegliere alimenti a basso contenuto di zuccheri a pronto assorbimento o con elevato contenuto calorico. E’ un concetto utile a tutti e non solo ai diabetici. Bisogna imparare a fare la spesa comprando ciò che ci serve e non ciò che ci offrono. L’attività fisica deve essere considerata come un elemento essenziale nella cura e terapia del diabete. I trenta minuti di camminata a passo veloce hanno dimostrato essere in grado di ridurre di oltre il 50% il rischio di sviluppare la malattia” spiega Alberto Bruno del Consiglio direttivo della Società italiana di diabetologia.

Le nuove armi della ricerca scientifica.

▪ L’ “insulina intelligente”.

Nella terapia del diabete l’insulina rappresenta un caposaldo con il limite però di dover ancora essere somministrata tramite iniezioni sottocutanee. Si stanno tentando diversi approcci, ma la via più promettente sembra essere quella della cosiddetta “insulina intelligente”: «Una prospettiva molto affascinante, anche se ancora del tutto sperimentale. In pratica si tratta di un’insulina ‘inglobata’, racchiusa in polimeri particolari che hanno la capacità di ‘sentire’ la glicemia. Quando la glicemia si alza, i polimeri si aprono e fanno uscire l’insulina, mentre quando la glicemia scende troppo, i polimeri lo ‘avvertono’ e si richiudono impendendo così l’entrata in circolo dell’ormone. E di questa insulina intelligente, sono allo studio anche delle versioni per bocca. La durata d’azione di queste insuline sperimentali va dalle 12 ore fino a 300 giorni. Al momento le ricerche sono condotte da gruppi scientifici indipendenti, come l’MIT di Boston nel Massachusetts. Le insuline intelligenti di ultima generazione sfruttano le nanotecnologie e la glucosio-ossidasi, l’enzima utilizzato anche sulle strisce reattive per la lettura della glicemia da sangue capillare (quello che si ottiene con la puntura del dito). L’enzima “sensore di glicemia” quando riconosce valori troppo alti, induce una modificazione del pH del sistema che fa allargare le maglie del polimero che ingloba l’insulina, permettendo all’ormone di uscire dal “guscio” e di entrare in circolo dove esercita la sua azione e riporta alla norma i valori di glicemia. L’opposto accade in presenza di ipoglicemia: le maglie del guscio si stringono e l’insulina non entra in circolo» spiega Stefano Del Prato, presidente della Società italiana di diabetologia.

▪ Il vaccino contro il diabete giovanile.

Un altro significativo e recente risultato che fa ben sperare è il prototipo di un vaccino per il diabete giovanile decritto sulla rivista Science Translational Medicine. E’ un ‘vaccino inverso’ che anziché accendere la risposta immunitaria, la spegne.

Nel diabete giovanile il sistema immunitario ‘impazzisce’, attaccando e uccidendo le cellule pancreatiche che producono insulina. Per questo tali pazienti hanno la necessità di iniettarsi l’insulina al fine di regolare la glicemia. Questo vaccino uccide le cellule immunitarie impazzite che attaccano il pancreas. «L’abbiamo testato su pazienti cui era stata fatta la diagnosi di diabete 1-3 anni prima e visto che i soggetti vaccinati producono più insulina. Inoltre nel sangue dei pazienti sono ridotte le cellule immunitarie cattive» spiega  Lawrence Steinman, professore della Stanford University School of Medicine, presso la quale si sta studiando il vaccino.

▪ Il “pancreas artificiale”.

In pratica, un sensore misura il livello di glicemia, che in tempo reale (via wireless) viene inviato alla pompa ad ansa chiusa dove un microchip calcola la giusta dose di insulina da rilasciare che serve all’organismo. «In Italia la diffusione di questo sistema potrebbe rappresentare una svolta terapeutica e un netto miglioramento della qualità di vita»  per i piccoli pazienti affetti da diabete di tipo 1 come ha detto Francesco Chiarelli, presidente della Società europea di endocrinologia pediatrica (Espe).

▪ Le carnitine.

Recentisima è la scoperta ad opera dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e del Bambino Gesù di Roma, riguardante una possibile causa del diabete giovanile individuata nella carenza di molecole chiamate carnitine, le quali sono in grado di eliminare le cellule immunitarie ‘impazzite’ responsabili della patologia; quindi la carenza di carnitine aumenta il rischio di ammalarsi di diabete. Ciò ha permesso di formulare un’ipotesi terapeutica preventiva da attuarsi nei primi giorni di vita dei bambini a più alto rischio al fine di evitare l’insorgere della patologia.

 

Giornata Mondiale del Diabete. Prossimi appuntamenti in zona per la Campagna 2013 «IO AL DIABETE NON GLIELA DO VINTA»

«Anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo, il tema principale della Giornata Mondiale del Diabete è Educazione e Prevenzione del Diabete: solo con la sensibilizzazione nei confronti di questa patologia si possono infatti promuovere politiche per la prevenzione e la cura della malattia. Come riconosciuto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite costituisce un problema sociale per il mondo e pone una seria minaccia alla salute del pianeta, al pari di HIV/AIDS, tubercolosi e malaria: non è infatti sufficientemente noto che il diabete è una delle cause principali di morte prematura nel mondo. La Giornata Mondiale del Diabete si articola in appuntamenti di rilievo regionale o nazionale e centinaia di eventi a livello locale: ‘glicemie in piazza’, incontri di informazione, passeggiate, dibattiti. Cerca gli eventi che si svolgeranno nella tua provincia. Attenzione: L’elenco è in continuo aggiornamento!» (fonte http://www.giornatadeldiabete.it).

14 novembre h 08.30-13.00 a Vittoria – Centro Diabetologia. Misurazione della glicemia.

17 novembre h 09.00-12.00 a Vittoria – Insieme per il Diabete
FITWALKING. Percorso amatoriale cittadino con raduno ore 9.00 Piazza del Popolo, via dei Mille, Villa Comunale e ritorno in Piazza del Popolo. Sarà allestito un gazebo per lo screening glicemico sia alla partenza che all’arrivo.

17 novembre h 09.00-13.00 a Scoglitti, Piazza Cavour – Associazione Insieme per il Diabete e Centro di Diabetologia di Vittoria. Misurazione della glicemia.
 

                                                                        

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