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NUOVA REGIA DELLA SACRA RAPPRESENTAZIONE VITTORIESE
24 Mar 2011 18:22
E’ ufficialmente partito il Laboratorio Sperimentale Teatrale Dramma Sacro di Vittoria sotto la direzione artistica di Massimo Leggio che “firma” la nuova regia della Sacra Rappresentazione Vittoriese. Un passaggio di testimone nel segno della continuità considerato che Leggio ha rappresentato quel “professionismo teatrale ” sul quale ha puntato il regista ibleo Gianni Battaglia nei suoi venti anni di direzione artistica realizzando un vero e proprio Albo d’Oro della Poesia Sacra Vittoriese.
Lunedì 21 alle ore 16.30 al Teatro Comunale Vittoria Colonna il regista Massimo Leggio con la sua prima lectio ha dato inizio al laboratorio sperimentale teatrale Dramma Sacro a cui è affidato la “mise en scene” del Prologo del Dramma Sacro, la cui “liturgia” è, invece, tradizionalmente costituita dagli ottocenteschi ed endecasillabi versi di Alfonso Ricca che, centrati sul tema della disputa della Sepoltura di Gesù rappresentano la “Tradizione” Teatrale della Sacra Rappresentazione vittoriese, dal 2007 inserita nel registro dei Beni Immateriale della Regione Sicilia sottoposti alla tutela dell’ Unesco.
Il nuovo progetto artistico e teatrale muove dall’idea che “protagonista” dell’Epilogo sarà l’Umanità ai tempi di Gesù a cui il regista ha scelto di consegnare il racconto introduttivo della Passione di Gesù.
Un’umanità ai tempi di Gesù che sarà rappresentata da quaranta attori non professionisti, tra figuranti e corofei, “una sorta di coro alla greca” con il compito di portare sulla scena del Golgota una pantomima.
Gestualità, musica, a cui è data una parte molto significativa, e uno scarno dialogo costituiranno infatti il principale tessuto “narrativo” del Prologo .
L’elaborazione del testo teatrale del Prologo è affidata al poeta vittoriese Emanuele Giudice che sta lavorando proprio sui Vangeli Sinottici per la volontà artistica di contestualizzare il Prologo alla contemporaneità del Dramma Sacro . Sulla scena, prima dell’inizio de “I Parti” irromperà il profeta Isaia, vissuto otto secoli prima di Cristo che, giunge “in un tempo senza tempo” per scuotere le coscienze di tutti e per scoprire ancora una possibilità di salvezza.
“Perché irrinunciabile è quel senso di atemporalità che ogni Umanità dolente per la Morte del Cristo si porta con sé – spiega Massimo Leggio- e lì sul Golgota quell’insieme di interrogativi sul dolore, sul senso della vita e la speranza del riscatto e della Luce che accompagna ogni essere umano lungo il cammino della sua esistenza”.
All’allestimento scenografico sta contribuendo Rosalba Amorelli sulla scia di un ‘a forte impressione visiva. “Immagino uno spazio scenico desolato, circondato da una natura estrema- commenta il regista- un’altura della Palestina, quel Golgota dove venne issata la Croce di Gesù e dove si compì il suo Sacrificio”.
La Sacra Rappresentazione Vittoria “unica in Italia per la sua rappresentazione unitaria” come spesso stigmatizzato da Gianni Battaglia, si chiuderà la Domenica di Pasqua con la Resurrectio.
Anche per la Resurrectio è prevista la presenza del Coro affidato ancora una volta al lavoro recitativo del Laboratorio Sperimentale Teatrale del Dramma Sacro
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