NOTA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE PD SALVO ZAGO

Il dibattito sulla stampa circa le presunte diversità di posizioni nei confronti dei possibili dialoghi tra il Partito Democratico della Provincia di Ragusa ed il mondo della società civile e quindi delle associazioni culturali e dei movimenti civicamente impegnati merita a mio avviso alcune precisazioni, per evitare che interpretazioni diverse possano ingenerare equivoci o percezioni erronee.

La Direzione Provinciale del PD, riunitasi lo scorso 11 novembre, ha stabilito all’unanimità la linea da seguire in vista delle prossime elezioni provinciali, ovvero apertura al dialogo su possibili convergenze con i partiti di sinistra e di centro, in coerenza con le linee strategiche nazionali, ma anche e soprattutto con movimenti, liste civiche, personalità e associazioni espressioni delle istanze economiche, sociali, culturali e locali di estrazione non partitica. Naturalmente in una possibile coalizione è stato chiarito come non possano essere ricompresi esponenti e militanti dei partiti di destra, è il caso di PID e PDL, ad esempio, strettamente legati al percorso di governo berlusconiano. E questo non certo per questioni di purezza, razza o dna, quanto per impossibilità di convergenza, di fatto, su programmi di governo soddisfacenti per entrambi. Fin qui le determinazioni sul percorso di costruzione di una coalizione il più possibile omogenea sul programma in vista delle consultazioni amministrative provinciali che possa dare al centrosinistra il governo della Provincia di Ragusa.

Diverso è invece il terreno del confronto quotidiano sulle questioni locali a livello culturale, dell’interlocuzione sulle strategie complessive che riguardino la crescita produttiva, economica, infrastrutturale e sociale della nostra provincia, dello scenario sociale complessivo della nostra realtà territoriale, di una dialettica dunque assolutamente slegata da possibili alleanze e moventi elettorali proprio perché di altro tenore e su un altro piano. Su questo non possono esistere muri precostituiti, come è sempre bene rilevare, ma non esistono altresì “buoni e cattivi”, e dunque posizioni diverse, all’interno del Partito Democratico o livelli che ne sconfessino altri e ne riprendano, modifichino o eliminino presunte linee di pensiero differenti. Semplicemente perché tali posizioni alternative non sussistono.

 

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