Nonne, mamme e volontari a Ragusa rispondono alla “Chiamata alle Arti” per realizzare mascherine da donare. L’iniziativa dei clown dottori “Ci ridiamo sù”. FOTO

RAGUSA – Una straordinaria “Chiamata alle Arti” per nonne, mamme, volontari, appassionati di cucito per realizzare col cuore le mascherine lavabili da donare. I clown dottori dell’associazione “Ci ridiamo sù”, grazie al pieno supporto e sostegno di vari sponsor, lanciano una speciale “chiamata” per coinvolgere i semplici cittadini direttamente da casa nella produzione di mascherine in tnt e in cotone da donare ai centri di assistenza per adulti e bambini, agli istituti di riposo per anziani, alle forze dell’ordine.

 E sono già tanti i ragusani che hanno risposto presente alla “chiamata” appena lanciata sui social e già all’opera per cucire le mascherine ricavandole dal tessuto che permette la giusta protezione. Rispolverare vecchie abilità manuali nel cucito o, perché no, mettersi in gioco con un nuovo hobby: i clown dottori si rivolgono proprio a tutti per dare una mano a chi ha bisogno, sfruttando al meglio il tanto tempo che si ha a disposizione in questo momento.

Un modo per rafforzare il senso di comunità, per riscoprirsi vicini seppur a distanza e per rinnovarsi attraverso un gesto di aiuto reciproco che possa diventare nuovo stimolo per ognuno di noi: “Chiamata alle Arti” viaggia sui binari della solidarietà per unire i cuori di tutti in un progetto comune. L’iniziativa, che si avvale della donazione del gruppo Centro Revisioni e Officine Avir assieme a Gemini service è stata lanciata ancora da pochi giorni attraverso messaggi privati, ma ha già ottenuto diverse adesioni.

Adesso il lancio pubblico, con la pagina social https://www.facebook.com/chiamatalleartiragusa, per coinvolgere l’intera cittadinanza chiamata a farsi parte attiva. “E’ un progetto di comunità in emergenza – spiega Fabio Ferrito, presidente di Ci Ridiamo Sù – Parte dall’idea che possa far sentire utile chiunque si intenda di cucito, compresi i nostri nonni, le nostre mamme e i papà, nel realizzare mascherine da donare alle case di cura, centri di assistenza per adulti e bambini e alle forze dell’ordine. E’ la città si fa comunità per superare la preoccupazione, la solitudine e per sentirci calorosamente partecipi, in un momento in cui dobbiamo restare a casa. Ma già da casa possiamo renderci parte attiva. Diventare protagonisti può aiutare a rinnovarci e a dare un nuovo stimolo a ciascuno di noi”.

Tra i promotori anche Sergio Firrincieli mentre a donare il proprio lavoro per la grafica è stata la Lta grafica e servizi di Luca Tumino. In campo anche Mara Gelmini per la consulenza sartoriale.

“Dal confronto con Ci Ridiamo Su è nata l’idea di realizzare le mascherine – spiega Firrincieli – Da rappresentante della comunità ho ricevuto la disponibilità di cittadini e associazioni a volersi far qualcosa. Del resto anche io sono figlio di una mamma ormai settantacinquenne che oggi, come tante altre mamme e nonne, perno di ogni famiglia, si ritrova a dovere vivere un’inedita condizione di solitudine imposta dalle restrizioni per l’emergenza sanitaria. Con questo progetto faremo sentire utili i nostri nonni, le nostre mamme e chiunque si intenda di sartoria dando loro la possibilità di tenersi impegnati nella produzione di mascherine i cui costi per le materie prime sono sostenuti dagli sponsor”.


Partecipare è semplice: basta chiamare uno dei numeri messi a disposizione dall’associazione, pubblicati sui canali social, per ricevere a casa tutto l’occorrente (tessuto sterilizzato ed elastici) per realizzare le mascherine (quantitativo minimo richiesto di produzione: 30 mascherine, serve avere la macchina da cucire). In accompagnamento al materiale un cartamodello con le istruzioni da seguire, disponibili anche su video tutorial sul canale youtube Lamarasarta e anche una lettera con le indicazioni per il ritiro e uno spazio da compilare, se si vuole, dedicando un messaggio a chi riceverà la mascherina. Chi vuole potrà scattare qualche foto al proprio lavoro completato o in fase di compimento. Una volta completate, le mascherine saranno ritirate direttamente dai volontari “Ci ridiamo sù”, nuovamente sterilizzate e distribuite alle case di cura e ai centri di assistenza precedentemente individuati.

 

L’iniziativa è svolta in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale della Salute e con la Diocesi di Ragusa e da subito ha trovato l’adesione di diversi partner: Consorzio Revisioni Avir, Officine Avir, Gemini Service, Centro Copigrafico Eliosprint, Legnami Guastella, Decor Iblea, 2G Ricami, Gi.St.El. Plast, Iblea Oggetti, Luca Tumino Art’s e MediaLive

 

 

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