NON SOLO TV, CANONE RAI ANCHE PER I POSSESSORI DI PC

Sta per scadere il termine per il pagamento del canone Rai, ma i consumatori si trovano a dover fare i conti con un altro possibile tributo da pagare. Infatti, a quanto pare, il canone Rai sarà presto rivolto anche ai possessori di pc.

A tal proposito il Codacons ha chiesto un incontro urgente con la Rai per definire un protocollo d’intesa. “È evidente – fa sapere l’Associazione Consumatori – che costringere al pagamento del canone speciale tutti quelli che hanno un computer, indipendentemente dall’uso che ne fanno, è assurdo e anacronistico. Si tratta, cioè, di una interpretazione arbitraria e fiscale che la Rai dà del Regio Decreto Legge del 1938. È ovvio, infatti, che quella definizione di apparecchio atto od adattabile alla ricezione di programmi va applicata agli strumenti esistenti all’epoca, al momento dell’entrata in vigore della legge, quando la tv nemmeno esisteva e non certo alle tecnologie di oggi, altrimenti tanto varrebbe dire che ogni nucleo famigliare deve comunque pagare il canone, visto che si può navigare in internet non solo con un computer ma anche con uno smartphone”.

“Per questo – chiarisce il Codacons – in attesa che il Parlamento modifichi l’art. 1 del R.d.l. n. 246 del 21/02/1938, facendo definitivamente chiarezza in materia, occorre siglare un protocollo d’intesa.
Per noi, infatti,  il canone va pagato come tassa di possesso solo da chi ha la tv, mentre per chi ha un computer va pagato come tassa di uso prevalente, ossia solo se il computer è usato abitualmente come televisore. Si tratta, cioè, di evitare, ad esempio, che gli alberghi possano aggirare la norma installando nelle camere computer invece di televisori. Ricordiamo che molti locali pubblici evadono il canone pur facendo pagare la tv al consumatore, ad esempio come maggiorazione della camera d’albergo o alzando il prezzo della consumazione. Se, quindi, si arricchiscano con la tv è sacrosanto che poi paghino il canone. Non può bastare, però, il semplice possesso del computer per essere costretti a pagare il canone Rai, altrimenti l’ingiustizia è evidente”.

“La Rai, inoltre, invece di perdere tempo con i computer – rincara la dose il Codacons – dovrebbe pensare a recuperare il canone speciale degli esercizi commerciali, strutture ricettive, sedi di partito, associazioni e circoli che evadono, per ammissione della stessa Lorenza Lei, per il 90%, determinando un mancato introito per lo Stato stimabile in 230 milioni di euro all’anno. Anche di questo il Codacons intende parlare nell’incontro urgente che chiede alla Rai”.

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