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Non sei andato in palestra per il lockdown? Il Decreto rilancio prevede il rimborso
04 Giu 2020 09:46
C’è una voce, all’interno del decreto legge 34 del 19 maggio 2020, il cosiddetto “Decreto Rilancio“, che prevede il rimborso degli abbonamenti in palestra e dei centri sportivi.
In particolare, l’articolo 216 ha previsto che a seguito della sospensione delle attività sportive disposta con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri dello scorso marzo, e a decorrere dalla data di entrata in vigore degli stessi, deve intendersi ricorrere la sopravvenuta impossibilità totale delle prestazioni dovute in relazione ai contratti di abbonamento per l’accesso a palestre, piscine e impianti sportivi di ogni tipo, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1463 del Codice Civile.
Chi, prima del lockdown, ha acquistato un abbonamento ad una palestra (ma anche a un centro sportivo o ad una piscina) potrà presentare, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Rilancio, una istanza di rimborso del corrispettivo già versato per tali periodi di sospensione delle attività sportive, allegando il relativo titolo di acquisto o la prova dei versamenti effettuati.
I gestori degli impianti, dal canto loro, entro trenta giorni dal ricevimento dell’istanza da parte del cliente dovranno provvedere al rimborso del corrispettivo dovuto, oppure, in alternativa, rilasciare ai clienti un voucher di pari valore utilizzabile, senza condizioni, entro un anno dalla cessazione delle predette misure di sospensione dell’attività sportiva.
Si tratta di una norma poco conosciuta e “vociata” del DL ma non per questo meno importante. Il rimborso riguarda l’abbonamento relativo al periodo di sospensione “forzata”, che indicativamente può individuarsi dal 9 marzo al 25 maggio: per ottenerlo, dunque, basta presentare una istanza al gestore dell’attività sportiva, allegando copia comprovante l’avvenuto pagamento dell’abbonamento relativo al periodo oggetto di rimborso. Le istanze potranno essere presentate entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della legge di conversione del decreto, dunque siete ancora in tempo.
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