NON NE VALE LA PENA

Ho da poco compiuto vent’anni. E troppe volte ho già sentito di ragazzi e ragazze della mia età rimasti attaccati all’asfalto, così, in un attimo.

Per esperienza posso parlarne. Quando sali in auto, puoi essere tu o no a guidare, non pensi mai che una birra di troppo o che premere di più sull’acceleratore possa portare alle conseguenze più gravi, e impensate. Ci si sente irrazionalmente sicuri, quasi invulnerabili. Ci si preoccupa solo dei posti di blocco: “Se mi fermano mi tolgono la patente”.

E invece le ultime notizie ci raccontano altro. Una birra in più può diventare davvero un problema, e andare a 100 piuttosto che a 80 può rivelarsi davvero fatale.

Il mio non vuole essere un rimprovero. Non mi piace fare la morale e non sono nella posizione di farla. Ma troppe volte si dà la colpa alle strade. E’ vero, le nostre non sono delle migliori. Tutt’altro. Ma è anche vero che noi ce ne mettiamo del nostro: la prudenza che spesso non è fra i passeggeri a bordo avrebbe potuto salvarle delle vite.

Sbattere contro un muro quando si va piano può forse provocare meno danni di quando ci si schianta ad altissime velocità. Chi deve guidare dovrebbe per legge non bere assolutamente, visto i limiti previsti dalla legge. Ma passare una serata senza bere è ormai utopia: si passa il tempo col bicchiere in mano.

Ma se guidi datti una regolata. Se vedi che non ce la fai a metterti al volante, chiedi a qualcuno che sta bene di guidare per te… o al limite buttati in spiaggia e aspetta che la sbronza ti passi.

Vale la pena perdere la vita così? Il dolore enorme di tuo padre e di tua madre? E dei tuoi amici? E di chi ti vuole bene?

In fondo è vero, abbiamo vent’anni. Dobbiamo divertirci. Ma smette di avere senso un divertimento che rischia di ucciderci.

All’alba di stamattina per due ragazzi l’estate è finita, e con loro i sogni e i progetti che avevano. Adesso magari saranno in un posto migliore. Ma tocca a chi rimane qui asciugarsi le lacrime e cercare di andare avanti.

Sperando che non ci sia bisogno di altro sangue sulla strada per capire che la vita è troppo preziosa per buttarla via così, ricordiamoci sempre che anche per divertirsi ci vuole cervello. Perché oggi è successo a Claudio e Giambattista. Domani potrebbe toccare a noi.

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