NON HO VOTATO E VI SPIEGO IL PERCHÉ

Alle ultime elezioni politiche non sono andato a votare, non tanto perché non ho trovato sul “mercato” proposte politiche che potessero interessare la parte sinistra della mia anima che, in me, ha più, molto più, cittadinanza di quella destra, quanto perché mi è mancata, e mi manca tutt’ora, la condizione fondamentale perché votare abbia senso, ovvero trovare un gruppo numericamente significativo di persone con cui trovarmi d’accordo su alcune linee di fondo. Trovo taluni d’accordo su questa o quella ma un gruppo d’accordo su tutte, non riesco proprio a trovarlo.

Senza tale condizione votare diventa inutile in quanto non si possono legare ad alcun patto gli eletti, i quali, nell’imbarazzo di accontentare questa o quella parte del proprio elettorato e scontentare le altre, finiscono, gioco forza, per perseguire il proprio personale tornaconto. 

Le linee che mi stanno a cuore non sono tante. Le elenco di seguito in cerca di consensi e disponibile ad accogliere suggerimenti e correzioni.

 

·       Abolizione delle armi pesanti e di conseguenza della guerra: attuazione di un piano progressivo di smantellamento delle armi pesanti e di superamento delle guerre capaci solo di distruggere vite umane e reddito.

·       Progressiva riduzione della quota complessiva dei consumi nei paesi del benessere a favore di quelli della miseria, non tanto e non solo per un astratto principio di uguaglianza quanto perché una più equa distribuzione delle risorse fa stare meglio tutti. Riduzione non come rinuncia ma come accrescimento di benessere.

·       Presa d’atto che il lavoro fatto dalle macchine e la sostituzione dell’energia muscolare con quella fossile se, da una parte ha liberato grandi masse di persone dai lavori pesanti, dall’altra le ha rese inutili con conseguente crisi di identità e di valori. Che fare? Innalzare l’ozio a valore con utilizzo dell’energia muscolare solo nelle palestre e nelle discoteche? Attivare politiche che riutilizzino, seppur in lavori non abbrutenti, l’energia muscolare, la più pulita e totalmente riciclabile?

·       Trasporto pubblico, urbano e interurbano, comodo ed efficiente al punto da essere preferito all’uso dell’auto privata ricordando, tra l’altro, che a star da soli in macchina si alimenta l’aggressività, sui mezzi pubblici si può, invece, favorire la socialità.

·       Scuola articolata in tre distinti ambiti. Scuola di base fino a 14 anni finalizzata all’educazione emotiva e all’amore per la cultura riempita, in pari misura, da fruizioni di opere d’ogni genere e da espressioni di creatività opportunamente stimolate, guidate, arricchite, con assoluta abolizione di interrogazioni e voti pur mantenendo valutazione e orientamento e con l’adozione di metodologie inedite quali, per esempio, quelle del cosiddetto “teatro sociale”. Scuola secondaria composta da due parti di pari misura: una prosieguo della scuola di base con gli stessi contenuti e metodologie e l’altra, finalizzata alla formazione delle professionalità, fortemente selettiva in ossequio al principio che la società necessita di operatori e professionisti competenti. Scuola permanente fatta di corsi e laboratori liberi tenuti da liberi docenti su tematiche e discipline varie per giovani di tutte le età.

·       Sanità, attuazione di un piano progressivo di incremento di tutte quelle pratiche atte a garantire una buona salute e a ridurre drasticamente il consumo di farmaci.

·       Raccolta del consenso non più basata sulle rappresentanze politiche complessive e omnicomprensive ma per ambiti e indicate al momento della dichiarazione dei redditi. Il momento è quanto mai il più opportuno in quanto la politica in fondo non è altro che la gestione dei soldi raccolti col gettito fiscale. Come metodo utilizzare una estensione di quello usato per l’otto per mille in cui il contribuente indichi: per le spese a carattere nazionale, la percentuale da destinare ai settori fondamentali dell’attività statale quali scuola, sanità, ricerca scientifica, giustizia, ecc.; e, per le spese locali, le agenzie destinatarie della gestione dei fondi. Finalità: mettere in contatto più diretto chi dà e chi riceve la delega.

Ragusa, 5 agosto 2008

                                                                                               Ciccio Schembari

 

Pubblicato sul numero 37 / 2008 “Spettacolarte” della rivista on line www.operaincerta.it

 

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